Nella guerra tra Russia ed Ucraina anche la Chiesa ortodossa ha voluto prendere posizione dichiarando ufficialmente l’indipendenza da quella russa. Una notizia che arriva direttamente dal Consiglio del Patriarcato che dopo essersi riunito non ha avuto dubbi.
Diverse sono le ragioni che hanno portato alla separazione, molte prevedibili, ma il comunicato stampa chiarisce ulteriormente determinati aspetti:
“Il consiglio ha adottato gli opportuni emendamenti allo Statuto sull’amministrazione della Chiesa ortodossa ucraina, che testimoniano la completa indipendenza della Chiesa ortodossa ucraina. Non siamo d’accordo con la posizione del patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia sulla guerra in Ucraina”.
Dunque, è la guerra a giocare un ruolo centrale nella rottura dell’ecosistema religioso ucraina ed ora la situazione ecclesiastica vive una situazione ancor più particolare. Nello specifico, la Chiesa ortodossa ucraina presentava già due congregazioni su tre dichiaratesi indipendenti dalla Russia.
L’ultimo comunicato fa dunque riferimento alla terza ed ultima costola – guidata da Onofrio – che dunque certificherebbe l’ufficiale allontanamento dal patriarca di Kirill.
La risposta della Chiesa russa
Naturalmente, non poteva mancare la reazione del mondo ecclesiastico, a partire proprio dalla Chiesa ortodossa russa. Attraverso le parole del proprio portavoce, Vladimir Legoyda, dalla Russia hanno fatto sapere che:
“La Chiesa ortodossa russa non ha ricevuto alcun appello dalla Chiesa ortodossa ucraina, quindi non possiamo rispondere alle informazioni che riceviamo dalla stampa. Preghiamo per la conservazione dell’unità della Chiesa ortodossa russa. Preghiamo per il rapido inizio della pace e per la cessazione dello spargimento di sangue”
Dunque non una notizia accolta con particolare entusiasmo per usare un eufemismo eppure una possibilità di ricongiungimento ci sarebbe. Sempre nella nota trasmessa dalla Chiesa ortodossa ucraina si leggeva:
“Il Concilio condanna la guerra come una violazione del comandamento di Dio ‘Non uccidere!’ ed esprime le condoglianze a tutti coloro che stanno soffrendo nella guerra. “
Nel frattempo però appariva ugualmente chiaro e forte l’invito a proseguire i negoziati per giungere alla pace.
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