31.793. Questo il numero dei sacerdoti che seguono il loro credo in Italia. I dati, analizzati dalla CEI, mostrano come dal 1990 ad oggi ci sia stato un lento ma continuo calo delle vocazioni. In trent’anni si conta una riduzione di 6.416 sacerdoti (il 16,5% in meno rispetto agli anni post guerra), con una diminuzione dell’11% solamente negli ultimi dieci anni.
Sempre meno Sacerdoti in Italia. -16,5% rispetto al 1990
Una flessione netta quella delle vocazioni, ma in parte compensata dall’ingresso in Italia di un numero sempre maggiore di sacerdoti stranieri. Si è passati da 204 sacerdoti nel 1990 a 2.631 nel 2020. Se nel 2000 il 3.4% dei preti era di origini straniere, nel 2010 la percentuale è salita al 6.6% e nel 2020 è arrivata all’8.3%.
Per quanto riguarda la provenienza geografica, il 10% dei seminaristi proviene da altre parti del mondo, in particolare dall’Africa, continente maggiormente rappresentato. In particolare da Madagascar, Nigeria, Camerun e Costa d’Avorio. Mentre uno su cinque viene da altri Paesi europei, in particolare da Polonia, Albania, Romania e Croazia.
“I dati non devono allarmare, ma vanno seriamente presi in considerazione”, commenta al Sir don Michele Gianola, sottosegretario della Cei e direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della vocazioni”.
Età media dei sacerdoti
Sul territorio italiano le regioni che soffrono la mancanza di ecclesiastici sono Lombardia, Lazio e Puglia. Al contrario quelle con la maggior presenza sono Abruzzo, Molise, Umbria e Calabria.
Un altro numero del Rapporto CEI che salta all’occhio è quello dell’età media dei sacerdoti pari a 60,6 anni. Quella dei religiosi italiani è di 61,8 anni ed è aumentata del 4,1% nell’arco degli ultimi 20 anni, mentre quella dei sacerdoti stranieri è pari a 46,7 anni. Poche vocazioni e pochi preti “in uscita”. Secondo il fascicolo coloro che prestano servizio all’estero sono solamente 348.
Ne parleremo su Cusano Italia Tv, canale 264 del DDT, lunedì 30 maggio 2022 a Pomeriggio con Noi.
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