Essere sé stessi per vincere. È la ricetta per il Liverpool di Jurgen Klopp alla vigilia della finale di Champions League contro il Real Madrid, in programma domani alle ore 21.00 allo Stade de France di Parigi. Un incontro che rievoca il precedente del 2018, quando i blancos vinsero la Champions a Kiev contro i reds. Nessuna voglia di vendetta, ma quel match deve dare una carica in più agli inglesi: “Non abbiamo dimenticato quello che è successo a Kiev, ma c’è già abbastanza motivazione senza rivederlo – ha spiegato Klopp in conferenza stampa – Vogliamo dimostrare che siamo capaci di lottare contro di loro. Ci sono giocatori nel Real che possono vincere la Champions per la quinta volta, noi siamo qui per la terza volta in tre cinque anni“.

Klopp è fiducioso per il suo Liverpool, ma al tempo stesso ha speso parole d’elogio per il Real Madrid di Ancelotti. Una squadra da temere soprattutto per i risultati conquistati in questa Champions: “Le rimonte del Real Madrid sono state pazze – ammette l’allenatore tedesco – Hanno molta esperienza, dobbiamo essere al loro stesso livello per mentalità. Se giochiamo al massimo è molto difficile giocare contro di noi. La mia unica preoccupazione è se non saremo noi stessi. La fiducia del Real Madrid è molto alta, ma dobbiamo avere anche fiducia in noi stessi. Ho perso molte finali in vita mia, ma le ultime le abbiamo vinto e da queste partite abbiamo imparato molto. Qualcuno mi ha detto: «più vinci, meno è probabile che tu vinca di più». Questo non è il caso del Real Madrid. Il Liverpool, però, è cresciuto molto negli ultimi anni e siamo in un grande momento“.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Liverpool Football Club (@liverpoolfc)

A Parigi, il Liverpool può chiudere una stagione quasi perfetta dopo i successi in FA Cup e Coppa di Lega. Resta il neo della Premier League, ma la Champions League potrebbe cancellare quella delusione con un nuovo trofeo da mettere in bacheca: “Nel calcio il successo si misura dai risultati – ha aggiunto Klopp – Quello che hanno fatto i miei giocatori in questa stagione è stato eccezionale e il successo si misura dal colore della medaglia che ricevi al termine della partita. Dal mio punto di vista, mi sentirò meglio se vinceremo il match. Faremo di tutto affinché avvenga“.

Robertson e Alexander-Arnold in coro: “Vogliamo vincere”

A Kiev, tra i titolari di quella sera sfortunata per il Liverpool, c’erano sia Alexander-Arnold che Robertson. Il terzino scozzese ha già dimenticato quel match ed è concentrato solo sul presente: “La partita di Kiev è il passato, siamo concentrati su questa finale per vincerla. Speriamo di festeggiare, la finale di Champions League è il match più importante del calcio mondiale“. Può vincere la sua seconda Champions League a 22 anni, invece, Alexander-Arnold che sottolinea il percorso fatto finora dai Reds: “Siamo qui con merito, la strada è stata difficile. È bello essere qui, ma vincere sarebbe meglio. Una finale di Champions League comporta pressione diverse, a prescindere da chi sia l’avversario“.