Dopo giorni di apparente silenzio, la Russia torna ad alzare la voce rivendicando i propri interessi. A illustrare lo stato d’animo attuale di Mosca sono le due figure di spicco, vale a dire Vladimir Putin e Sergey Lavrov, che parlano di guerra totale all’Occidente. Uno step in avanti riconosciuto anche dal premier britannico Boris Johnson:
“La Russia fa progressi lenti ma tangibili in Ucraina, pur a caro prezzo l’esercito russo sta continuando a rosicchiare terreno. Non bisogna farsi ingannare dall’ammirevole resistenza degli ucraini, piuttosto serve sostenere militarmente gli ucraini ora come non mai“.
⚡️ Johnson calls for giving Ukraine long-range weapons.
U.K. PM Boris Johnson told Bloomberg that more military support for Ukraine is needed, including providing multiple launch rocket systems. He added that Russia is making slow but “palpable” progress in the Donbas.
— The Kyiv Independent (@KyivIndependent) May 27, 2022
Lavrov sulla guerra totale dell’Occidente: “Politica assurda”
Il ministro degli Esteri Sergei Lavrov torna a parlare e lo fa parlando di “guerra totale causata dall’Occidente”:
“Le potenze occidentali stanno cancellando la Russia e tutto quanto è collegato a essa, comprese le figure culturali e sportive. L’Occidente è di fatto in una guerra totale contro l’intero mondo russo, in maniera plateale e assurda. La politica estera voluta dal presidente Vladimir Putin prosegue grazie all’ ampio sostegno pubblico“.
Lavrov richiama infatti un sondaggio riportato dall’agenzia russa Interfax, secondo cui il 78,4% dei russi è favorevole all’operazione speciale voluta da Putin. Sulla stessa scia si colloca la linea della Duma, il Parlamento del Cremlino, che sottolinea come l’Occidente stesso sia sostanzialmente isolato dal resto del mondo:
“Gli ultimi voti alle Nazioni Unite mostrano che i Paesi che non supportano Washington rappresentano la maggioranza della popolazione mondiale. All’Assemblea generale ONU di condanna alle azioni in Ucraina, 40 Paesi si sono rifiutati di opporsi alla Russia. Ad aprile 82 Paesi hanno votato contro l’esclusione della Russia dall’Onu. Come si vede, la maggioranza di voti cela in realtà una minoranza nascosta“.
Zelensky mostra i muscoli contro l’indecisione dell’Ue
Anche il premier ungherese Viktor Orban e Marine Le Pen prendono le difese di Vladimir Putin. Entrambi definiscono le sanzioni sbagliate e pericolose, condannando l’operato di Bruxelles e quello dei partiti democratici. L’Ungheria è inoltre un alleato prezioso di Mosca, visto il “no” ripetuto più volte sull’embargo russo al petrolio.
Intanto Volodymyr Zelensky torna a ruggire nei confronti della Russia ma anche dell’Europa, durante una videoconferenza istituzionale:
“La Federazione Russa non vuole veri colloqui di pace e non è interessata a mettere fine alla guerra in Ucraina. Ho più volte cercato di organizzare un incontro con Putin per mettere fine alla guerra, bisogna affrontare la realtà. Siamo ancora in tempo per evitare il dilagare di una catastrofe se le potenze mondiali si concentrassero sulla nostra situazione invece che rincorrere la Russia“.