Negli ultimi giorni, aveva fatto scalpore la decisione di Boris Bondarev, diplomatico russo che ha presentato le dimissioni per protestare contro la guerra in Ucraina. Bondarev, inviato di Mosca alle Nazioni Unite di Ginevra oltre alle dimissioni ha presentato una lettera molto dura nei confronti del Cremlino. Gesto che potrebbe costargli molto, e sembra essere pronto un processo in patria nei suoi confronti.
Protesta Bondarev, il diplomatico che protesta contro Putin
Il diplomatico ha spiegato di averlo fatto:
“Per la mia coscienza. Volevo smuovere qualcosa, essere un’ispirazione per i miei colleghi, per i diplomatici, e gli altri connazionali, che vivono in Russia e pensano di non poter fare nulla”.
Il suo gesto però, potrebbe non essere un caso isolato. Sembra infatti che siano già svariate decine di diplomatici russi ad aver lasciato il proprio ruolo, anche se nessuno sembra averlo fatto per protesta contro la guerra.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, sembra che alcune fonti riportino come siano moltissimi i diplomatici pronti a seguire Bondarev, creando la prima vera grande protesta contro la guerra voluta da Vladimir Putin, almeno nel mondo politico russo.
La reazione di Putin
Il ministro degli esteri russo, Sergej Lavrov, aveva più volte espresso che non ci siano “traditori” tra i politici russi. Quanto sta avvenendo in queste ore, sembra però smentirlo. L’elenco dei politici che vorrebbero seguire l’esempio di Bondarev sembra essere già stato fornito a Vladimir Putin, direttamente dal segretario del Consiglio di sicurezza Nikolaj Patrushev.
Attualmente sembra che il Cremlino non sia interessato ad una “dura reazione”, suggerita invece da Patrushev, temendo di peggiorare solo le cose. Sempre negli ultimi giorni, secondo il sito indipendente Meduza, ha riportato come parte dei piani alti russi stiano iniziando ad essere sempre più pessimisti, specialmente a causa delle sanzioni imposte dal mondo occidentale.