La “paella” è un piatto tipico di Valencia. E’ diventata nel corso degli anni un vero e proprio punto di riferimento della gastronomia spagnola. Ma vediamo in questo articolo qual è la sua storia, le sue caratteristiche e la tradizione che si tramanda da tanti anni da padre a figli.
Come da tradizione di tutti i  piatti popolari, anche la paella è l’insieme dei prodotti culinari che ogni popolo ha intorno a sé stesso. Infatti, la zona di Valencia è sempre stata abbondante in fatto di verdure fresche.
Inoltre anche  grazie alla campagna valenciana, con polli, conigli e anatre per quanto riguarda la carne.
E in ultimo, vista la vicinanza della zona denominata “Albufera” (che tradotto significa laguna), con la presenza di risaie, diciamo pure che il piatto è servito.
paella

La “paella”, un piatto che prende nome dal recipiente in cui è cucinato

L’origine del nome di questo piatto, il più famoso della cucina spagnola, proviene dal nome della pentola nella quale si cucina, la paella. Parliamo di una padella alla quale è stato tolto il suo manico originario. Tolto per sostituirlo con due maniglie in grado di sostenere il peso della pietanza.

Possiede inoltre un diametro minimo di circa 20 cm e, a seconda di questo, varia anche l’altezza dei bordi e di conseguenza anche il numero delle razioni da poter servire.

Una paella di 20 cm è indicata in genere per una razione. Di 28 cm per due razioni, di 30 per 3, di 40 per 8 e di 55 per 15 e così via.

Tutto questo fino ad arrivare a quelle gigantesche che sono utilizzate nel corso di grandi sagre paesane o avvenimenti particolari, come ad esempio partecipare al concorso dei “Guiness dei promati“.

Il materiale principale con il quale è fabbricata una padella di qualità è il ferro lavorato a mano o in acciaio.

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