Non solo è famoso Gianluca Vacchi ma anche la sua colf. Quando imposti la tua vita privata a questo livello di visibilità (vedi la storia della figlia che ha fatto il giro d’Italia), un po’ te lo devi aspettare perché ogni aspetto è “monetizzabile” attraverso i media e dichiarazioni pruriginose che questo genere di media li alimentano. Ne è esempio recente proprio quanto sta facendo emergere in queste ore la sua collaboratrice domestica che non esita a descrivere gli anni di lavoro a casa Vacchi “come un incubo, pieni di sfruttamento e vessazioni”. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Gianluca Vacchi e la colf stressata
Stando alle accuse, i video su TikTok di Gianluca Vacchi, che lo hanno reso famoso incoronandolo influencer, sono stati:
“Una fonte di stress tra il personale perché, se gli stessi suoi dipendenti non andavano a tempo di musica e i balletti non venivano eseguiti perfettamente, si scatenava la rabbia di Vacchi che inveiva contro i domestici, lanciando il cellulare e spaccando la lampada usata per le riprese.”
L’ormai ex colf di Vacchi è una filippina di 44 anni che ha deciso di tirare fuori la testa dalla sabbia facendo causa alla star dei social italiani, “Mister Enjoy”. Attenzione però:
“La donna non è l’unica ad aver portato di fronte al tribunale del lavoro l’imprenditore: altri suoi due ex dipendenti hanno chiesto il risarcimento dei danni. La domestica vuole che le vengano riconosciuti 70 mila euro, tra straordinari e tfr non pagati.”
La accuse a Gianluca Vacchi da parte della colf
Stando alle carte che iniziano a girare in rete:
“La 44enne, nell’atto di citazione civile, ripercorre i suoi tre anni e mezzo a casa Vacchi, dal 25 maggio 2017 al 10 dicembre 2020. Il contratto che aveva firmato la donna prevedeva un impiego di poco più di sei ore al giorno per sei giorni a settimana. La signora di origine filippina sostiene di aver lavorato, in certi casi, fino a venti ore senza interruzione e senza aver quasi mai ricevuto gli straordinari. In molti casi non avrebbe beneficiato del riposo settimanale e nemmeno delle ferie.Gli insulti, durante le registrazione dei video, poi postati sui social nel periodo del lockdown, sono solo uno dei vari capitoli toccati nella causa. Altri episodi particolarmente spiacevoli, secondo la ricostruzione della colf, riguardano la preparazione dei bagagli dell’influencer. Ebbene nell’ipotesi in cui i domestici si fossero dimenticati qualche capo di abbigliamento o accessorio Vacchi aveva teorizzato la possibilità di multarli con 100 euro da detrarre dalla busta paga.
Una volta per aver dimenticato di preparare gli occhiali da sole del manager, non facendoglieli trovare già pronti in macchina. Un’altra, come si sente nei messaggi vocali in possesso di Repubblica, per aver spostato le punture di testosterone dal loro solito posto. Insomma un clima di terrore e turni massacranti, secondo la versione offerta dalla signora. La donna ricorda come un incubo i soggiorni in Sardegna nella villa H20 a Porto Cervo “l’orario si estendeva indicativamente dalle 10 di mattina alle 3 di notte, a volte anche fino alle 4 o alle 5″.”
Il grande snodo, infine, di questa querelle tra Gianluca Vacchi e la colf è legato ad un presunto contratto di riservatezza che imponeva:
“Nessuna informazione da divulgare a terzi, in caso una penale da 50mila euro da detrarre dal Tfr. Il dottor Vacchi è persona che, anche in virtù della sua attività, ha assunto una rilevantissima notorietà e popolarità a livello mondiale; per la parte rivelante dette informazioni costituiscono un patrimonio personale, economico e commerciale di valore considerevole che intende tutelare.”
Stando all’incipit del documento non sembra lontano dal vero. Ora l’appuntamento tra Gianluca Vacchi e la colf è a novembre, quando sarà il tribunale ad accogliere o meno le doglianze dell’ex collaboratrice di Vacchi.