Cinghiali a Roma è scattato il blitz di agricoltori, allevatori, pastori contro l’invasione degli ungulati nella Capitale. Ci sono anche cittadini in piazza Santi Apostoli a Roma per “chiedere di fermare una calamità. Diffonde la peste suina, distrugge i raccolti, aggredisce gli animali, assedia le stalle e causa incidenti stradali con morti e feriti, anche recenti”. Lo rende noto Coldiretti. Nella piazza anche le sagome di un branco di cinghiali a grandezza naturale. L’idea è dimostrare concretamente cosa significa trovarseli di fronte in strada, nei campi o davanti alla propria abitazione
Cinghiali a Roma, un pericolo in campagna e nei centri urbani
I cinghiali sono in pericolo concreto nelle campagne – sottolinea l’organizzazione degli agricoltori – ma anche all’interno dei centri urbani per cittadini e turisti con un danno incalcolabile per l’immagine dell’Italia nel mondo. Molti dei presenti denunciano storie personali con drammatiche conseguenze per cose, animali e persone.
Secondo un’indagine Coldiretti/Ixè la fauna selvatica rappresenta un problema per la stragrande maggioranza dei cittadini (90%) considerato poi che nell’ultimo anno è avvenuto un incidente ogni 41 ore con 13 vittime e 261 feriti gravi a causa dell’invasione di cinghiali e animali selvatici che non si fermano più davanti a nulla, secondo l’analisi di Coldiretti su dati Asaps. Negli ultimi dieci anni il numero di incidenti gravi con morti e feriti causati da animali è praticamente raddoppiato (+81%) sulle strade provinciali secondo la stima Coldiretti su dati Aci Istat.
Slogan contro l’invasione dei cinghiali
Sul palco domina la scritta #bastacinghiali mentre sugli striscioni si legge “Cinghiali, un pericolo nei campi e sulle strade”, “Dopo il Covid la peste dei cinghiali”, “Contro la peste suina fermiamo l’assedio dei cinghiali”, “Noi seminiamo, i cinghiali raccolgono”, “Difendiamo il nostro territorio”, “Diventeremo noi una specie protetta”, “Abbattiamoli !!!”. Gli allevatori della Coldiretti hanno portato in piazza i prodotti tipici Made in Italy. Alcune produzioni infatti “rischiano di scomparire a causa della peste suina che colpisce i maiali ma non l’uomo”.