Telefonata Draghi Putin. Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente del Consiglio Mario Draghi hanno avuto un colloquio telefonico: si è parlato della crisi alimentare che sta vivendo l’Ucraina. Ma per Putin la crisi del grano si può sbloccare «se l’Occidente revoca le sanzioni». Il vicepresidente della Camera Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Italia viva, è intervenuto sul tema ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi su Radio Cusano Campus.
Telefonata Draghi Putin
“Draghi telefona solo quando si rende conto che forse la sua telefonata può avere qualche effetto ed essere utile per affrontare un problema che è gigantesco sul piano alimentare -ha affermato Rosato-. La questione del grano è fondamentale. Un intervento di questo tipo va fatto con la consapevolezza che Putin usa anche le armi alimentari come elemento della sua guerra. Si riesce a trovare una soluzione a questa guerra che non sia quella drammatica di spararsi per sempre? La democrazia deve fare la sua parte. Ma bisogna chiamare anche Zelensky perché l’accordo si farà solo se l’Ucraina farà qualche rinuncia. Questa cosa gli ucraini devono elaborarla e metterla sul piatto. Fin quando la situazione è questa però noi non possiamo non inviare le armi e supportare l’Ucraina perché se l’Ucraina smette di resistere, allora sì che sparisce l’Ucraina”.
Draghi mediatore per l’Europa
“Draghi sta dimostrando anche in un mestiere non suo di avere le capacità, l’autorevolezza per essere un punto di riferimento per l’EUropa per avere un’interlocuzione alla pari. Macron si è esposto molto nella prima parte, oggi Draghi è l’uomo giusto per fare questo mestiere di mediazione” ha dichiarato Rosato.
Il futuro del governo
“Non credo che Draghi andrà via dopo le elezioni, io sono ottimista su questo -ha affermato Rosato-. Io penso che Draghi stia facendo bene il suo mestiere in un momento drammatico per la storia del Paese e in certi momenti servono le persone giuste al posto giusto, non vedo nessuno migliore di Draghi in questo momento nel Paese e non vedo neanche qualcuno che sia in grado di alzare il ditino e dire che è meglio di Draghi. Dopo le elezioni vedremo che parlamento ci sarà, ma ci sarà da tutelare più gli interessi degli italiani che quelli di parte. Il peggio sul fronte economico della crisi della guerra deve ancora arrivare, il 2023 sarà un anno di fatica, perchè dovremo dire all’Europa che i danni della guerra vanno socializzati e affrontati come abbiamo affrontato il covid, con il pnrr, e già la Germania ha detto di no su questo. Insomma, ci sono tante questioni che richiedono una grande personalità per affrontare queste situazioni”.
Rosatellum
“La legge elettorale che porta il mio nome è la più brutta del mondo come dice Letta, però ha un vantaggio: è stata votata dalla più grande maggioranza della storia della Repubblica. Se si riesce a fare una legge elettorale con un accordo così ampio allora va bene riscriverla, ma ad oggi non c’è questa maggioranza” ha concluso Rosato.