Concessioni balneari, accordo sugli indennizzi
Sara’ il governo a definire i criteri degli indennizzi da riconoscere agli imprenditori del settore balneare che non dovessero riuscire a rinnovare le concessioni con il demanio. E’ la soluzione trovata dalla maggioranza e dall’esecutivo. L’intesa supera l’ultimo ostacolo per il via libera al ddl Concorrenza. Il provvedimento e’ stato approvato dalla commissione Industria di Palazzo Madama e lunedi’ sara’ votato in prima lettura dall’Aula, come aveva chiesto nei giorni scorsi il presidente del Consiglio, Mario Draghi, con una lettera inviata al presidente del Senato, Elisabetta Casellati. Entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, si legge nell’emendamento frutto dell’accordo, il ministero delle Infrastrutture e quello del Turismo dovranno varare dei decreti delegati con la “definizione di criteri uniformi per la quantificazione dell’indennizzo da riconoscere al concessionario uscente” che sara’ “a carico del concessionario subentrante”.
Sergio Mattarella vuole il voto nel Maggio del 2023
Tutto bene dunque per il governo Draghi? Non proprio. Perché anche se il nodo riguardante la direttiva Bolkestein pare finalmente essere risolto ci sono altri fronti che preoccupano non poco sia la Presidenza del Consiglio che il Quirinale. Quello che preoccupa di più riguarda la riforma della giustizia: “Se il paese vuole crescere è uno dei nodi più importanti da sciogliere” spiegano sull’asse palazzo Chigi-Quirinale. Insomma, la rondine del ddl concorrenza rischia di non fare primavera. La grande preoccupazione del Quirinale è che se dovesse saltare il governo Draghi il paese rischierebbe di perdere i soldi del PNRR e per l’Italia sarebbero dolori perchè a quel punto la recessione sarebbe pressochè inevitabile. Per questo, dal Colle si continua a monitorare con la massima attenzione tutto quanto accade nella maggioranza e dintorni. L’obiettivo del Quirinale è portare a termine legislatura, ovvero mandare avanti il governo Draghi fino alla fine di maggio 2023 quando nelle previsioni della presidenza della repubblica dovrebbero tenersi le prossime elezioni politiche.