Difficile la vita da sindaco.

Ogni giorno il primo cittadino deve affrontare i problemi più vari, dalle buche nelle strade alle varianti del piano regolatore, dalle scuole insicure alla squadra di calcio che vuole il campo sportivo più bello.

Si può essere sindaci di Roma o di Robecco d’Oglio, 2332 abitanti al confine tra Cremona e Brescia, ma i problemi sono gli stessi, cambiano solo le dimensioni.

Ma se per fare il primo cittadino nella Capitale i candidati non sono mancati ed è stato eletto Roberto Gualtieri a Robecco d’Oglio nessuno corre per conquistare la fascia tricolore.

Lo dice all’agenzia Agi, con amarezza, il sindaco uscente Marco Pipperi, mentre accarezza la fascia tricolore ripiegata sulla sua scrivania:

“Visto com’è bella? L’ho fatta appena lavare, è pronta per il commissario”.  Il 12 giugno il  piccolo Comune non avrà un nuovo sindaco visto che Pipperi, scaduto il terzo mandato, non può ripresentarsi e l’amministrazione sarà affidata a un commissario.

“L’indifferenza alla politica è un’offesa alla Costituzione” ma c’è la paura di finire in tribunale

All’Agi elenca gli aspetti positivi della sua amministrazione: “Non abbiamo debiti e i bilanci sono sani; gli edifici pubblici sono tutti a norma e ben sistemati; le strade quasi tutte asfaltate; le comunità di migranti, per lo più indiani che lavorano nelle cascine, sono ben integrate. Abbiamo un’età media un po’ più alta della media, ma c’è un bel gruppo di bambini e ragazzi che  qui possono frequentare asilo, primaria e secondaria; c’è tanto volontariato e un’associazione culturale molto attiva”.

Ma nonostante che Robecco d’Oglio sia un’isola felice il sindaco non si trova. Basta una firma sbagliata che scatta la denuncia e si finisce in tribunale. E’ quello che pensano tanti cittadini che preferiscono non impegnarsi nella pubblica amministrazione. Ritorna in mente un pensiero: “Una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica”.

Parole di Piero Calamandrei.

 

Stefano Bisi