Il premier Mario Draghi è intervenuto con un discorso al 19° Congresso Federale della Cisl, in programma a Roma. Il Presidente del Consiglio ha toccato i principali temi dell’attualità, concentrandosi in particolare sulla sinergia tra governo e parti sociali:

Voglio ringraziare il segretario Sbarra e tutti i membri della Cisl per l’invito. Condivido in pieno il titolo scelto per il Congresso, “Esserci per cambiare”: una frase che racchiude il senso di questo governo. Siamo qui per fare il bene dell’Italia, insieme a voi, alle parti sociali“.

Draghi al Congresso Cisl: “Collaborazione con le parti sociali molto proficua”

Il premier Mario Draghi ha aperto il 19° Congresso della Cisl a Roma, tenendo un discorso incentrato sulla partnership tra Palazzo Chigi e le parti sociali. Nel suo intervento il Presidente del Consiglio ha esordito citando una frase dello storico segretario Franco Marini, scomparso lo scorso anno:

Il cambiamento di domani dipende dalle azioni oggi, da una prospettiva coraggiosa e condivisa. Il governo ha sempre cercato e trovato il dialogo con i sindacati. Come disse Franco Marini, la forza di una democrazia deriva anche dal saper convergere sulle scelte importanti per il nostro Paese“.

Successivamente Draghi rivendica ciò che l’esecutivo ha fatto a sostegno dei lavoratori dall’inizio del mandato:

Insieme al ministro Brunetta abbiamo firmato il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico, con il ministro Bianchi abbiamo promosso il Patto sulla scuola. Una collaborazione costante e proficua iniziata durante la pandemia, sulla stesura dei protocolli covid e sulle vaccinazioni per i lavoratori, meccanismi che hanno fatto ripartire l’economia in sicurezza. Attualmente, è aperto un Tavolo permanente sul Pnrr, per realizzare insieme riforme e investimenti per il Paese. I risultati che abbiamo raggiunto finora derivano da un metodo che ci siamo dettati insieme, con spirito di leale e franca collaborazione, che spero si rafforzi nel futuro”.

Il leader di Palazzo Chigi illustra gli interventi contro la guerra in Ucraina

Draghi si dedica poi al presente immediato, che vede l’Italia fronteggiare le conseguenze della guerra in Ucraina:

La guerra rende i cambiamenti più complessi e necessari. Il boom del prezzo dell’energia, i blocchi all’esportazione, i ritardi nelle consegne, hanno messo in luce la debolezza del nostro sistema industriale. La crisi si è riversata sui cittadini più vulnerabili, mettendo a dura prova la coesione sociale. Il governo si è mosso con tempestività per tutelare i lavoratori, dall’assegno unico per i figli al sussidio familiare esteso agli autonomi e disoccupati. Inoltre mettiamo in atto la Riforma Irpef che rende il sistema fiscale più giusto, e le stime ci dicono che nel 2022 ci sarà un calo dello 0,4% sulla pressione fiscale. Infine, abbiamo ridotto i contributi a carico lavoratori, abbiamo esteso il bonus energia, prorogato il taglio sulle accise, e garantito un’ indennità una tantum da 200 euro a 28 milioni di italiani“.

Per affrontare tutto questo interverremo in maniera strutturale per rendere l’economia italiana più competitiva e sostenibile. Abbiamo raggiunto accordi per le forniture di gas, e investiremo con somme cospicue in settori strategici come semiconduttori, per ridurre dipendenza dall’estero. Ma non dimentichiamoci anche le sfide in ambito di sicurezza alimentare, transizione ecologica e digitale“.

Morti bianche, una macchia indelebile del recente passato

Il premier conclude il panel con quello che è il tasto dolente della cronaca, vale a dire le morti bianche:

Molto resta da fare sul tema della sicurezza sul lavoro. Voglio ricordare le 1.200 vittime registrate nel 2021, esprimendo alle famiglie la vicinanza del governo e la mia personale. Siamo intervenuti per rendere più partecipato il sistema dei controlli, ma ciò non basta. Le aziende devono fare manutenzione, prevenzione, è una questione di civiltà. Sul fronte delle riforme insistiamo sulla formazione professionale per per sviluppare competenze e favorire l’occupazione delle donne attraverso politiche welfare dedicate“.

Come diceva Ezio Tarantelli l’utopia dei deboli è la paura dei forti, solo così si costruisce la forza di una democrazia libera. Per questo motivo abbiamo deciso senza esitazioni di schierarci al fianco di un popolo aggredito. Per questo abbiamo condannato gli attacchi neofascisti alla sede di un sindacato. Dobbiamo difendere le istituzioni democratiche, i loro lavori fondanti, dobbiamo continuare a esserci per cambiare“.