Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, è intervenuto questa mattina al forum economico mondiale (Wef) di Davos, inquadrando la situazione in Ucraina vista dalla capitale:
“Non è più un segreto che la priorità della Russia sia occupare l’intero Paese, che Kiev sia tra gli obiettivi principali in quanto cuore della nazione. Non si può più parlare di un’operazione militare speciale, come sostiene Mosca. Stiamo assistendo al genocidio del popolo ucraino: bambini, donne e anziani uccisi“.
.@Vitaliy_Klychko says that while Kyiv can provide services such as electricity and healthcare for returning citizens, their safety cannot be guaranteed.
Watch here: https://t.co/vf3Fzfys8E #wef22 pic.twitter.com/mZHygPsr1u
— World Economic Forum (@wef) May 26, 2022
Klitschko al Wef di Davos: “A Kiev conviviamo con il suono degli allarmi”
Il sindaco di Kiev Vitali Klitschko, è intervenuto al World Economic Forum (Wef) di Davos. Particolarmente commosso durante il suo discorso, l’ex-pugile professionista ha mostrato ai presenti dal suo cellulare un audio con le sirene antiaeree ben udibili:
“Suonano almeno due, tre volte al giorno a Kiev. È difficile spiegare da questo palco come le persone possano perdere la propria casa in un attimo, amici, parenti o genitori. E tornare alla vita normale non è facile, ci sono ancora persone che vivono da mesi nascoste nei rifugi. Noi siamo un puzzle importante per le mire colonialistiche della Russia, ma credo che Putin non si fermerà al confine. Questa è la più grande guerra in Europa dal secondo conflitto mondiale e dobbiamo fermarla”, ha aggiunto.“.
Oltre alle difficoltà umane, ci sono anche gli ingenti danni economici dati dalla guerra:
“Abbiamo calcolato che ci vorranno circa 80 milioni di euro per ricostruire la sola Kiev. Non solo per le infrastrutture, ma per sostenere la nostra economia. A causa della guerra sono stati distrutti centinaia di edifici e appartamenti, il nostro obiettivo è di mettere un tetto sopra la testa di tutti gli ucraini che hanno perso la casa. Voglio inoltre ringraziare pubblicamente tutti i Paesi per il sostegno mostrato finora nei confronti del popolo ucraino“.