Il punk in Italia è vivo e vegeto e ce lo racconta il discografico Mauri Vinci, discografico della IndieBox che su questo genere musicale ha fondato la sua esistenza e il suo successo. Di quando il punk ha toccato l’apice del mondo e di come viene gestito adesso nel nostro paese ha raccontato in diretta a “Bagheera – Manuale di sopravvivenza dalla giungla quotidiana” condotto su Radio Cusano Campus dal cantautore Bussoletti. L’occasione è stata buona anche per parlare del rapporto tra discografia e Festival di Sanremo e di come potergli proporre musica nuova.

Sulle origini della IndieBox

“Io nasco musicista, sono proprio uno di quelli che ha creduto nel punk in Italia. So cosa significa girare da una data all’altra di un tour con centinaia di chilometri tra una tappa e l’altra e panini di merda in pausa pranzo. Poi mi sono laureato in Filosofia e ho deciso di mettermi dietro le quinte ma sempre in questo mondo che amo. Ogni volta che c’era da fare qualcosa, mi ci mettevo e imparavo: chiama il tipo del locale, parla con la distribuzione, organizza il merchandising… mi sono fatto un mestiere così, sul campo.”

Su come sta il punk in Italia

“Chi dice che il punk in Italia sia sparito mente o non conosce davvero il nostro mondo. E’ solo un genere che, dopom l’exploit degli Afterhours, adesso vive in una nicchia all’interno della quale, però, sta bene. Si registrano dischi, si suona e c’è un pubblico che ama quelle sonorità che esplosero anche a livello mainstream tra il 90 e il 2000 grazie a un paio di band che fecero il salto. Noi, per esempio, stiamo pubblicando in questi giorni il nuovo lavori dei Giganti.”

Sul punk nel mondo

“La verità è che i Green Day e gli Offspring spaccarono il muro che c’era tra indie e manistream. I loro successi seppero conquistare un pubblico mondiale e passarono in tutti i network radiofonici o nei canali musicali di allora tipo Mtv. L’album “Americana” dei secondi, per esempio, vendette 11 milioni di copie e conteneva la hit internazionale “Pretty fly (for a white guy)” che la gente comune ancora canticchia come “Give it to me baby uh huh uh huh”.”

Sul rapporto col Festival di Sanremo

“Non l’ho mai fatto ma mi piacerebbe. Quello è un palco importante, dipende da cosa ci metti sopra. Se potessi arrivarci con una cosa giusta, penso che me lo godrei. Come scrisse qualche annetto fa Esopo, la volpe e l’uva insegna che tutti ne parlano male fino a quando non ci vanno. Se avete proposte musicali da farmi, mandatemi pezzi via mail e li ascolterò.”

Ecco il podcast dell’intera intervista di Mauri Vinci sul punk in Italia:

https://www.radiocusanocampus.it/podcast/simone-cristicchi-battiato/

Mauri Vinci di Indiebox

Ecco il video di “Male di miele” degli Afterhours simbolo del punk in Italia: