Ciriaco De Mita, la moglie e i figli piangono l’ex leader Dc morto oggi all’età di 94 anni.
Ciriaco De Mita moglie
De Mita era sposato con Anna Maria Scarizi, 83 anni. I due si erano conosciuti tramite Fiorentino Sullo, altro politico irpino della DC di cui lei era segretaria. La coppia ha avuto tre figlie: Antonia, Simona e Floriana.
Causa morte
L’ex presidente del Consiglio e segretario della Dc, Ciriaco De Mita, era attualmente sindaco di Nusco (Avellino), il paese dell`Irpinia che gli aveva dato i natali nel 1928. De Mita era stato sottoposto a febbraio a un intervento chirurgico per la frattura di un femore a seguito di una caduta in casa. Era ricoverato nella casa di cura Villa dei Pini, dove stava seguendo un percorso di riabilitazione. Non si conosce l’esatta causa del decesso.
Biografia De Mita
Eletto per la prima volta alla Camera nel 1963, De Mita vi rimase per 30 anni di seguito e fu un grande protagonista della Prima Repubblica. Divenne vicesegretario della Dc nel 1969 e poi segretario il 6 maggio 1982. Per sette anni rimase leader del partito, fino al 1989, e per un anno fu anche capo del governo, svariate volte ministro e parlamentare europeo. Dal 2014 era sindaco di Nusco, eletto con l’Unione di centro. La storia politica di De Mita è stata legata fin da subito alla Dc: diventò segretario del partito dal 1982 al 1989, anno dell’ultimo congresso nazionale, e rimase presidente fino al 1992. Dal 13 aprile 1988 al 22 luglio 1989, invece, assunse il ruolo di presidente del Consiglio. Laureato in giurisprudenza all’università del Sacro Cuore di Milano, lavorò all’Eni di Enrico Mattei, nel 1956 il primo incarico dentro la Dc, fu eletto deputato nel 1963. Il primo ruolo di governo risale al 1968 come sottosegretario all’interno del governo di Mariano Rumor. L’ultimo incarico di livello nazionale, dopo la stagione di Tangentopoli da cui uscì, tra i pochi politici di spicco, senza coinvolgimenti, fu quello di presidente della cosiddetta seconda bicamerale per le riforme costituzionali tra il 1992 e il 1993. Nel 2001 e nel 2006 fu eletto con l’Ulivo, prima nella Margherita e poi nel Pd, per approdare – e non essere stato eletto per la prima volta nel 2008 dopo undici legislature – nell’Unione di centro.
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