Negli Usa la Nra, la National Rifle Association, è la più potente lobby americana a favore delle armi. E, nonostante la strage nella scuola di Uvalde, l’organizzazione ha confermato il suo meeting a Houston, il prossimo 27 maggio. Nello stesso Stato, il Texas, dove le lacrime dei parenti delle vittime continuano a scorrere.
Negli Usa la Nra è potentissima
Tanto che dal palco della convention di Houston presenzierà anche l’ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Lo stesso tycoon ha ribadito come “l’America ha bisogno di soluzioni reali e di una vera leadership in questo momento, non di politici e di partigianeria – ha dichiarato The Donald sul suo social network Truth Social – Ecco perché manterrò il mio impegno di lunga data a parlare in Texas alla convention dell’NRA e a tenere un importante discorso all’America“. Una posizione diametralmente opposta quella dell’attuale Presidente Joe Biden, che ha parlato alla nazione poche ore dopo la strage, chiedendosi retoricamente “Quando, in nome di Dio, faremo ciò che tutti noi sappiamo che deve essere fatto?“, riferendosi esplicitamente a una riforma della legge sul possesso di armi.
Strage nella scuola, la posizione della Nra
Molti poi hanno puntato il dito contro lo stesso gruppo di pressione, accusandolo di concedere troppo facilmente il possesso di armi a squilibrati che poi mettono in atto massacri del genere. La lobby Usa Nra ha risposto sui social così:
— NRA (@NRA) May 25, 2022
Le nostre più profonde condoglianze alle famiglie e alle vittime coinvolte in questo orribile e diabolico crimine. Da parte dei nostri membri, elogiamo il coraggio del personale scolastico, primi a rispondere e a tutti gli altri che hanno offerto il loro supporto e servizio.
Mentre una investigazione è in corso e i fatti stanno ancora emergendo, riconosciamo che questo è stato un atto di un singolo, pericoloso criminale. Mentre ci riuniremo a Houston, rifletteremo su questi eventi, pregheremo per le vittime, elogeremo i nostri membri patrioti, e ci impegneremo a raddoppiare il nostro impegno per rendere le nostre scuole sicure.
La Nra, nel comunicato, non aggiunge però che il 18enne Salvador Ramos ha potuto legalmente acquistare il fucile, con cui ha ucciso 19 bambini e 2 insegnanti.
Le stragi e 10 anni di inerzia
Dieci anni di promesse e bozze di legge per limitare l’accesso alle armi non hanno prodotto niente, mentre negli Stati Uniti si continua a morire per strada, nei supermercati, e nelle scuole. Dopo i ventisei morti della scuola Sandy Hook, i dieci del liceo di Santa Fe, i diciassette di Parkland, ora si aggiungono i ventidue della scuola elementare di Uvalde. Salvador Rolando Ramos, che si era regalato due Ar-15 per i suoi 18 anni, aveva postato su Instagram la foto con le due armi da guerra. Questo è il fucile diventato tristemente famoso in America: è stato usato nelle stragi di Buffalo, Boulder, Orlando, Parkland, Las Vegas, Aurora, Sandy Hook, Waffle House, San Bernardino, Midland, in quella alla sinagoga di Poway, a Sutherland Springs, in quella nella sinagoga Tree of Life a Pittsburgh, Pennsylvania. Si può comprare ovunque, in alcuni Stati anche al supermercato.
2012: gli Usa, la Nra e la speranza di un cambiamento
Dieci anni di sangue, da quando, nel 2012, dopo il massacro di bambini nella scuola elementare di Newtown, Connecticut, venne presentato dai Democratici un testo che “avrebbe cambiato per sempre” l’approccio americano verso le armi. L’allora vicepresidente Joe Biden le aveva garantito il pieno appoggio della Casa Bianca, aiutato dall’intesa raggiunta tra il senatore moderato Joe Manchin e il repubblicano Patrick Toomey. Eppure, grazie alle influenze della Nra negli Usa, l’accordo saltò: da allora non è cambiato quasi niente, mentre gli Stati Uniti hanno avuto più di 3500 carneficine, secondo i dati di Gun Violence Archive, no-profit che aggiorna i dati su sparatorie e massacri. E in alcuni supermarket si può ancora comprare un fucile da guerra accanto al frigorifero del latte.