Sull’invio delle armi all’Ucraina c’è ancora diversità di vedute nella maggioranza. Il M5S ad esempio è su un’altra posizione rispetto a quella del premier Draghi. Lo si evince anche dalle parole di Giorgio Fede, senatore del M5S, intervenuto a Mattina con noi su Cusano Italia Tv.
Invio armi Ucraina
“In questi anni di governo abbiamo sempre avuto un atteggiamento corretto e responsabile -ha affermato Fede-. La richiesta che abbiamo al Presidente del Consiglio Draghi era quella di avere un confronto con il Parlamento. Non volevamo mettere in difficoltà il premier o dimostrare quanto siamo bravi. Siamo una Repubblica parlamentare e lo stesso Draghi è stato scelto come premier dal Presidente della Repubblica in un momento molto delicato. Un momento in cui qualcuno ha deciso di non dare la fiducia al governo Conte bis, che stava portando l’Italia fuori da una situazione non facile come quella del post covid. Il mandato di Draghi prevedeva la gestione dei fondi del PNRR e non le scelte su una guerra che non era neanche pensabile, per questo deve venire a comunicare in Parlamento delle sue decisioni. Dopo due mesi e mezzo senza alcun confronto e prima di un incontro importante con il Presidente Biden, era l’occasione per avere un dibattito più attivo fra le parti. Dobbiamo capire come uscire fuori da questa situazione di un conflitto che nessuno vuole e dobbiamo ricordarci che, in questo momento di grande difficoltà anche economica della nostra nazione, si sia parlato di investire risorse italiane nelle armi”.
L’Europa
“L’Europa -ha aggiunto Fede- deve crescere dal punto di vista energetico. Oggi stiamo vivendo una dipendenza dalle fonti fossili, una dipendenza che era legata principalmente al gas russo. Dobbiamo crescere nell’indipendenza energetica e investire nelle rinnovabili, cosa che avremmo dovuto fare prima per non ritrovarci in questa situazione. L’Europa ci ha riconosciuto il fatto che uscendo dalle politiche del rigore siamo riusciti a rilanciare l’economia con una manovra come il super bonus, ma doveva essere fatto in un orizzonte più lungo”.