Iran, il ricercatore Ahmadreza Reza Djalali sarà giustiziato per impiccagione, condanna che arriva dopo la conclusione della procedura di revisione del suo caso.

 

Iran: il ricercatore Djalali sarà impiccato


La decisione è stata annunciata oggi dal portavoce della magistratura iraniana Massoud Setayeshi.
L’esecuzione era inizialmente prevista per il 21 maggio, poi sospesa su richiesta dell’avvocato del ricercatore.
Djalali è stato arrestato nell’aprile del 2016 e già alla fine del 2020 l’impiccagione era stata ordinata e inscenata tre volte senza però essere eseguita, oggi però il Governo Iraniano sembra fare sul serio.
Il motivo dell’arresto e dell’esecuzione è di un’accusa di spionaggio a favore dei servizi segreti israeliani mentre il ricercatore si trovava su invito dell’Università di Teheran e Shiraz.
Djalali sarebbe stato arrestato in quanto le autorità iraniane lo contattarono affinché collaborasse con loro in attività di spionaggio nell’Unione europea, incarico rifiutato.
Teheran lo avrebbe arrestato perché non avrebbe dovuto utilizzare la sua rete di contatti e conoscenze con le istituzioni europee per raccogliere informazioni da riferire poi in Iran.

 

Appelli da tutto il mondo


Molti gli appelli proveniente da tutto il Mondo a favore di Djalali, anche dall’Italia avendo lavorato all’Università degli Studi del Piemonte orientale e il centro Crimedim di Novara.
La moglie del ricercatore, Vida Mehrannia, ha lanciato un ultimo appello in un’intervistata dall’emittente tedesca ZDF ha detto:

“Spero che l’Unione europea possa agire in maniera decisiva per portare a casa Ahmadreza. Non può lasciare che un uomo innocente venga ucciso in maniera disumana”.

Con i termini della sentenza ormai scaduti, Djalali sarebbe dovuto essere giustiziato sabato 21 maggio, ma secondo quanto riporta la moglie, così non è avvenuto. La speranza è che gli appelli e un intervento diplomatico last minutes dell’Unione europea impedisca l’esecuzione.

Leggi: Texas, Melissa Lucio condannata alla pena di morte; Amnesty: “È innocente”