Scatta l’allarme al Colle. Se salta Draghi saltano i soldi del PNRR e l’Italia rischia la “tempesta perfetta”: recessione e crisi di sistema. Questo il refrain che circola con insistenza in questi giorni negli ambienti ovattati del Quirinale. Ed è esattamente questo il messaggio che in maniera molto riservata dal Colle stanno facendo recapitare ai leader di partito. Ecco perché Mattarella vuole votare alla scadenza naturale della legislatura, ovvero nei primi mesi del 2023.

Ma andiamo con ordine. Si fanno sempre più rumorosi i nemici del presidente del consiglio. Nessuno crede che vogliano veramente far cadere il governo però in un clima di incertezza e di aspri contrasti politici come quello attuale l’incidente (anche involontario) può sempre essere dietro l’angolo. Ecco perché dal Colle hanno cominciato a prendere in mano la situazione: qualche contatto, qualche telefonata, qualche chiacchierata informale. Il tutto finalizzato a puntellare la maggioranza del governo Draghi.

“Una crisi ora” hanno spiegato gli uomini del Colle agli esponenti della politica, “significherebbe perdere i soldi del PNRR”, ovvero destabilizzare il paese dal punto di vista economico e finanziario. Ma soprattutto rappresenterebbe un grandissimo vantaggio per la Russia di Vladimir Putin, dato che Mario Draghi sta esercitando un ruolo primario al fianco degli Stati Uniti di Joe Biden. La coalizione occidentale messa in piedi non senza fatica negli ultimi mesi ne uscirebbe con le ossa rotte.

L’Italia si avviretebbe verso una vera e propria “crisi di sistema”: da un punto di vista interno soffrirebbe per l’occasione mancata di rilanciare il paese attraverso i soldi del PNRR e dal punto di vista esterno l’Italia si ritroverebbe ad essere il ventre molle dell’occidente. La tempesta perfetta.