Tutti pazzi per Paolo Briguglia? Sembra proprio di sì… ancor più in questi due giorni in cui è andata in onda su Rai Uno la storia di Letizia Battaglia in un film intitolato “Solo per passione” che ha sfiorato i tre milioni di spettatori e che si aggiunge al successo di “A muso duro” su Antonio Maglio. L’attore siciliano ha interpretato il marito della fotografa, Franco Stagnitta, con tutte le sue incongruenze e le sue sfaccettature che ha raccontato in diretta a “Bagheera – Manuale di sopravvivenza dalla giungla quotidiana” condotto su Radio Cusano Campus dal cantautore Bussoletti. L’occasione è stata buona anche per ricordare l’esperienza di “Basilicata coast to coast” e per lanciare una piccola anticipazione.
Sul perché raccontare Letizia Battaglia in un film
“Era una storia necessaria, importante. La vita di Letizia Battaglia, interpretata benissimo da Isabella Ragonese, meritava di essere conosciuta dal grande pubblico perché spiega quanto sacrificio ci voglia per inseguire le proprie passioni e il proprio talento. Diventare un’importante fotografa in un’Italia tutta al maschile è stata un’impresa che ha avuto dei costi umani. Letizia viveva corrosa dai sensi di colpa come madre, con queste figlie sballottate in giro per il paese per il suo lavoro, e come moglie… e qua entro in gioco io.”
Su come raccontare il marito di Letizia Battaglia nel film
“Interpretare il marito di Letizia Battaglia Franco Stagnitta è stato complesso ma affascinante. Per me era un ruolo diverso rispetto a quelli “positivi” che spesso ho avuto. C’erano connotazioni negative del carattere e diversi rischi: perché lui non è un “cattivo” per eccellenza ma solo un uomo limitato da una mentalità di allora che per fortuna ora esiste di meno. Mentre preparavo il personaggio, le sue figlie mi raccontavano quanto fosse stato un buon padre e che, a modo suo, aveva amato molto la moglie. La sfida era restituire tutto questo senza smussare quegli spigoli che hanno fatto danni.”
Sull’esperienza di “Basilicata coast to coast”
“Io adoro Rocco Papaleo e ho amato lavorare in quel film. Il panino con la frittata che si “sfragne” in un tutt’uno è diventato un simbolo. E’ stata anche l’occasione per conoscere di persona Max Gazzè, che adoravo già come artista. Nella finzione era muto, ma tra un ciak e l’altro chiacchierava eccome. Spesso venivamo ripresi come due bambini in classe. Per un po’ di tempo siamo rimasti in contatto con messaggini vari.”
Sui prossimi progetti
“Il ruolo atipico che ho avuto grazie alla storia di Letizia Battaglia e il suo film forse ha aperto nuove porte. Non posso dire molto ma presto sarò… un serial killer!”
Ecco il podcast dell’intera intervista di Paolo Briguglia sul perché raccontare Letizia Battaglia in un film:
https://www.radiocusanocampus.it/podcast/paolo-briguglia-fiction-letizia-battaglia/
Ecco il trailer di “Solo per passione – Letizia Battaglia” con Paolo Briguglia: