In occasione del semestre europeo, la Commissione dell’Ue concede lo stop al Patto di Stabilità e crescita per tutto il 2023. Lo comunica Bruxelles in una nota pubblicata sui propri canali:

L’incertezza crescente per le prospettive economiche legate alla guerra in Ucraina, l’aumento sconsiderato dei prezzi energetici e le continue perturbazioni della catena di approvvigionamento giustificano l’estensione della clausola di salvaguardia generale che sospende gli obblighi del Patto nel 2023. Al contempo, l’Italia, con un forte debito pubblico, deve limitare la spesa e tagliare le tasse sul lavoro per aumentare l’efficienza del sistema“.

La Commissione europea fornirà orientamenti sulla possibile riforma dell’intero quadro dopo la pausa estiva e in tempo utile per il 2023.

La Commissione Ue salvaguarda il Patto di Stabilità

Si attendeva con trepidazione l’ok della Commissione Europea sul congelamento del Patto di Stabilità fino al 2023, attivato nel marzo 2020 con lo scoppio della pandemia. Semaforo verde che arriva da Bruxelles, ma con un monito ben preciso: fare di tutto per salvaguardare il più possibile l’economia italiana. L’Ue è consapevole che l’Italia presenta squilibri macroeconomici eccessivi, come si legge nella nota diffusa questa mattina:

L’Italia rimane caratterizzata da un elevato rapporto tra debito pubblico e Pil, da una bassa crescita della produttività e da debolezza strutturale dei mercati del lavoro e finanziari. Quest’ultimo sta recuperando le perdite subite dalla crisi pandemica, anche se a causa di un aumento dell’occupazione temporanea. Il settore bancario ha compiuto significativi progressi sebbene permangano dei rischi legati al potenziale impatto ritardato della pandemia e alle tensioni geopolitiche. Dalle nostre stime, le riforme e gli investimenti del piano di ripresa e resilienza (Pnrr) dovrebbero attutire gli squilibri macroeconomici, a condizione che vengano pienamente attuati“.

Le reazioni Ue con Dombrovskis e Gentiloni

A margine della relazione arrivano i commenti dei singoli, tra cui il vicepresidente della Commissione, il lettone Valdis Dombrovskis, e il responsabile economico Paolo Gentiloni:

I Paesi dell’Unione dovrebbero lavorare su politiche di bilancio prudenti. Ribadiamo che la clausola di salvaguardia generale non sospende le norme di bilancio, per cui bisognerà continuare a fornire direttive per gli stati membri“.

La Commissione non ha nessuna intenzione di massacrare nessuno di tasse. Riguardo alla riforma del catasto, serve aggiornare i valori catastali agli attuali valori di mercato. Non la vedo come una misura di tassazione ma piuttosto come una necessità per l’Italia di cui il governo è perfettamente consapevole“.