Ognuno si sceglie il maestro che vuole oppure quello che trova? E’ una domanda alla quale prova a dare una risposta Vito Mancuso in uno dei suoi ultimi libri, “I quattro maestri”.

E quello che dice il teologo può essere sorprendente perchè alla fine della sua riflessione dice che il maestro più importante è il quinto, quello che non c’è nell’elenco:

I quattro maestri nel loro insieme prefigurano un itinerario. La meta è il maestro più importante: il maestro interiore, il quinto maestro”.

Quindi i “più importanti” non sono Socrate, l’educatore; Buddha, il medico; Confucio, il politico; Gesù, il profeta.

Nel loro pensiero Vito Mancuso individua gli insegnamenti ancora validi e preziosi per noi, uomini e donne di oggi ma ci invita a cercare il “quinto”.

Socrate l’educatore, Buddha il medico, Confucio il politico, Gesù il profeta

“La loro paroladice il teologodiventa così una guida decisiva per percorrere con maggiore consapevolezza gli impervi sentieri della nostra esistenza, convivere con il caos che ogni giorno sperimentiamo, e tracciare una strada nuova verso l’autentica pace interiore. Perché interrogando questi quattro grandi con sapienza e curiosità, e avvicinando a noi il loro profondo messaggio, saremo in grado di risvegliare il maestro da cui non possiamo prescindere: la nostra coscienza, il quinto maestro”. 

In apparenza sembra un percorso semplice rispetto a chi preferisce seguire in maniera pedissequa gli insegnamenti di un maestro ma non è così perchè scavare nella propria interiorità è un lavoro lungo, complesso e faticoso. Ma se ci riusciamo saremo noi stessi i creatori della nostra felicità. E il quinto maestro lo incontreremo, perchè no, prendendo il meglio dai quattro maestri.

 

Stefano Bisi