Si delineano scenari e prospettive sul futuro del Milan. La società, fresca vincitrice del diciannovesimo scudetto della propria storia, potrebbe essere acquistata dal colosso Redbird, noto fondo di investimento. Tramontata l’ipotesi Investcorp, la trattiva per il passaggio delle quote da Elliott a RedBird potrebbe concretizzarsi nell’arco di poche settimane. È questo l’auspicio di Paolo Scaroni.

Ai microfoni di Radio Anch’io Sport, il numero uno del club rossonero ha dichiarato: “RedBird sta per comprare il Milan per 1,3 miliardi di euro? Per quanto riguarda Investcorp ho letto che hanno fatto un passo indietro, invece RedBird ne ha fatto uno avanti. Le cifre di cui si parla dimostrano che è stato raggiunto un successo sportivo ma anche finanziario. Che il fondo Elliott prima o poi uscisse dal Milan è stato sempre nei programmi. Non c’è più spazio per i mecenati di una volta, mi auguro che la trattativa si concluda prima dell’inizio del calciomercato”.

Milan-RedBird, come cambia la società 

Una rivoluzione che potrebbe portare a delle ripercussioni anche sullo staff tecnico del club. Scaroni, infatti, non si sbilancia sul futuro in rossonero di Maldini e Massara: “Siamo in una fase dove potrebbe cambiare la proprietà e faccio fatica a fare previsioni. Per quello che mi riguarda, devono proseguire a fare il grande lavoro che hanno fatto negli ultimi anni. Abbiamo una proprietà che ha finanziato ma senza fare debiti. Le intuizioni di Gazidis, Maldini e Massara si sono splendidamente completate con la direzione di Pioli. Questo ci ha portato al successo”.

Le parole di Scaroni sul calcio italiano 

In seguito, Scaroni dedica una riflessione al movimento calcistico italiano e sul nuovo stadio del Milan: “La mia ambizione è che lo stadio sia pieno. Il tema che mi preoccupa molto è la conquista dei diritti internazionali di Serie A e del Milan. Vedo che tutte le squadre costruiscono stadi da 55mila-60mila, quello da centomila è passato di moda. Voglio evitare partite con 25.000 spettatori in uno stadio semi-vuoto, questo è poco attrattivo per chi guarda le partite da lontano. La Premier League ci ha bagnato il naso, dobbiamo imitarla per quell’audience di cui ha bisogno la Serie A”.