Il vicepresidente della commissione Ue, Frans Timmermans, è stato ospite del programma “Mezz’ora in più” in onda su RaiTre. Il diplomatico olandese ha colto l’occasione per lanciare una dura stoccata alla classe politica italiana vicina alle posizioni di Putin. Spazio poi al suo punto di vista sul conflitto in Ucraina, dove afferma di vedere un cambiamento di mentalità sia nell’esercito che nella popolazione.

Timmermans a Raitre: “Percepisco aria di cambiamento in Russia”

Il vicepresidente della commissione Ue, Frans Timmermans, è stato ospite del programma “Mezz’ora in più” in onda su RaiTre. Nel canonico appuntamento presieduto da Lucia Annunziata, il funzionario olandese ha espresso ottimismo e perplessità, non mancando un affondo verso l’Italia. L’ottimismo deriva da una personale interpretazione del cambiamento, la nuova percezione del popolo russo sulla guerra in Ucraina:

Vedo un cambiamento nella società russa, un piccolo passo verso la presa di coscienza di ciò che accade in Ucraina. In particolare le madri cominciano a chiedersi come mai non vedono più i loro figli impegnati al fronte. Poi ci sono anche le prime espressioni di protesta nei concerti. Infine, le ammissione di difficoltà dei ministri russi testimoniano l’efficacia delle sanzioni“.

Un mutamento che non riguarda solo il popolo russo ma anche la classe dirigenziale, esausta delle direttive di Vladimir Putin:

Non è facile vedere quello che accade internamente, ma io sento che c’è qualcosa di nascosto anche nel potere russo, c’è aria di divisioni, di frizioni. Ciò non vuol dire che Putin cadrà dall’oggi al domani, per quello servirà parecchio tempo. Intanto il leader del Cremlino continua a essere in una posizione sempre più debole“. 

Il commissario Ue chiama poi in causa indirettamente Salvini

Poi si passa alla politica italiana e qui Timmermans si lancia in duro attacco contro alcune figure pro-putiniane:

Fortunatamente nelle ultime elezioni i populisti hanno perso, se si esclude la vittoria del filoputiniano Orban in Ungheria. Loro sono i primi a parlare di libertà ma poi non vogliono una società libera, una stampa libera. Non ho ancora visto le scuse degli amici di Putin, neanche in Italia. Dovrebbero essere più coraggiosi e ammettere di essersi sbagliati sul suo conto“.

L’Italia non è sola nel fronteggiare le difficoltà causate dalla guerra in Ucraina. Sarà dura per tutti, vivremo un cambiamento fondamentale nella nostra dipendenza dalle forniture russe. Dunque dobbiamo prepararci a combattere insieme per rinforzare la nostra struttura economica“.