Scudetto al Milan, campione d’Italia per la 19^ volta nella sua storia. Annata straordinaria quella che si è conclusa quest’oggi al Mapei Stadium contro il Sassuolo, l’atto finale di un percorso iniziato da lontano. Diamo i voti ai protagonisti del tricolore rossonero.
Maignan 9: una delle scoperte più belle della stagione del Milan. Personalità, leadership, parate straordinarie e piedi da… centrocampista. Non ha per nulla fatto rimpiangere Donnarumma.
Calabria 7.5: corsa, sostanza e anche qualità. Al top della forma è stato un’arma in più sulla fascia, quando la condizione è scesa ha fatto valere l’esperienza.
Kalulu 8: che scoperta, Pierre! Fa il suo con diligenza da terzino quando viene chiamato in causa, ma esplode definitivamente da centrale nella parte finale della stagione quando è divenuto un titolarissimo al fianco di Tomori.
Tomori 8.5: mezzo voto in più rispetto a Kalulu solo perché lui un rendimento top lo ha avuto per tutta la stagione. Velocissimo e insuperabile nell’1 contro 1, si è confermato come uno dei migliori difensori della Serie A.
It’s all over. We’ve done it! ?❤️?
— AC Milan (@acmilan) May 22, 2022
Ce l’abbiamo fatta! Siamo Campioni ?❤️?#SassuoloMilan #AlwaysWithYou #SempreMilan@Acqua_Lete pic.twitter.com/Ok2f3dBAiV
Theo Hernandez 9: cinture allacciate o con turbo Theo si rischia di farsi male. Una freccia sulla sinistra, è cresciuto tantissimo anche in fase difensiva. Dal centrocampo in su è stato devastante con le sue sgasate che hanno portato a gol e assist pesantissimi. La rete a tutto campo contro l’Atalanta è un gioiello di rara bellezza.
Kessié 7: non è stato ai livelli della scorsa stagione, ma quando è servito ha fatto valere il suo strapotere fisico. Pioli in alcune occasioni lo ha schierato anche da trequartista e lui ha comunque risposto presente.
Tonali 9: giù il capello davanti Sandrino. Crescita mostruosa rispetto a un anno fa: personalità, carisma, gol pesantissimi e polmoni infiniti. È stato l’anima e il cuore di quel Milan per cui ha sempre fatto il tifo fin da bambino. “Colpa delle favole”, come ha scritto proprio lui su Instagram nel giorno in cui il Milan lo ha ufficialmente riscattato dal Brescia.
Saelemaekers 7: buona prima parte di stagione, da gennaio in poi è un po’ calato. Ma quando è stato chiamato in campo da Pioli ha sempre dato il suo contributo specialmente per corsa e duttilità tattica.
Krunic 7: è un pupillo di Pioli che nelle ultime decisive partite della stagione lo ha schierato sempre titolare nel ruolo di trequartista, seppur con caratteristiche più da equilibratore. A centrocampo, da esterno sinistro del tridente e anche da… terzino destro: si è sempre fatto trovato pronto mettendo il cuore oltre l’ostacolo.
Leao 9: la stagione dell’esplosione per il portoghese, arma in più dell’attacco di Pioli. Imprendibile, a tratti devastante e decisamente più lucido sotto porta. Quando la stagione rossonera ha iniziato ad assumere contorni tricolore si è preso il Milan sulle spalle trascinandolo con gol pesantissimi.
Giroud 9: vecchietto a chi? Se la carta d’identità non è dalla sua parte, ci pensa l’esperienza e una dote che nell’attuale rosa rossonera hanno in pochissimi: il saper vincere. Nel tricolore rossonero ci sono alcune sue firme indelebili: dal gol col Napoli alla doppietta nel derby che ha ribaltato risultato e inerzia scudetto, fino alla doppietta all’ultima giornata contro il Sassuolo.
Ibrahimovic 7: non è stato il solito Zlatan, gli anni passano anche per lui. Ma quello che non ha dato in campo perché frenato da troppi infortuni, lo ha compensato fuori con il carisma, la leadership e la fame di vittorie trasmessa alla squadra che si è aggrappata a lui nei momenti più delicati della stagione. Totem.
Messias 6.5: gol importanti e assist decisivi, forse da lui si aspettava qualcosa in più, ma al termine della stagione anche il suo contributo è risultato prezioso nella volata tricolore.
Florenzi 7: ha dato tanto, tantissimo alla squadra, in campo e fuori. Il primo a incitare i compagni e a suonare la carica, ha segnato anche gol pesanti.
Bennacer 7: è cresciuto con il passare del tempo Ismael. Le solite geometrie e picchi di rendimento importati nella seconda parte di stagione.
Rebic 7: non è stato il solito Ante, meno continuo e forse anche meno decisivo del solito. Ma lo spirito con il quale entra in campo nei finali di gara delle ultime decisive partite è da prendere come esempio per tutti. Un guerriero dall’intelligenza calcistica sopraffina.
Diaz, Maldini, Romagnoli, Gabbia, Tatarusanu, Ballo-Touré, Kjaer, Bakayoko, Castillejo 6: per diversi motivi hanno inciso di meno, ma ognuno di loro ha dato il proprio contributo alla conquista del tricolore.