Due sorelle pachistano-spagnole sono state uccise in Pakistan dai suoceri: le vittime – di 21 e 24 anni – volevano divorziare dai mariti, nonché loro cugini, dopo essere state costrette a sposarle. Una decisione che i familiari non condividevano e, per “onore, hanno trucidato le due giovani donne.
Sorelle uccise in Pakistan, la madre non denuncia
Nella serata di venerdì nel villaggio di Nathia, nella provincia orientale del Pakistan, le sorelle Aneesa e Arooj Abbas sono state uccise dai suoceri: prima strangolate e poi finite con colpi da arma da fuoco. Le due ragazze erano tornate dalla Spagna per iniziare le pratiche di divorzio dai due cugini con i quali erano state obbligate a sposarsi, per poi tornare in Europa e sposarsi di loro spontanea volontà.
Un omicidio per “onore” come spiega la polizia, secondo cui la donna che ha disonorato la famiglia deve pagare con la propria vita. La madre delle vittime afferma di essere stata tenuta lontana dalla scena del crimine: tuttavia non ha denunciato l’omicidio delle figlie. La polizia ha così aperto un caso contro sette familiari delle due sorelle e altre due persone, tutti latitanti.
Nel 2021 in Pakistan oltre 400 casi di “delitto d’onore”
Le due sorelle uccise in Pakistan dai suoceri si aggiungono alle oltre 400 vittime di “delitti d’onore” registrati nel 2021. Il villaggio di Aneesa e Arooj si trova nello stesso distretto dove fu uccisa, nel 2019, l’italo-pachistana Sana Cheema. Nata in Pakistan ma cresciuta a Brescia, Sana Cheema voleva sposare un italo-pachistano, non trovando il consenso della sua famiglia. Il padre, il fratello e lo zio sono stati arrestati in relazione al suo omicidio, ma successivamente un tribunale pachistano li ha assolti per mancanza di prove.
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