Superbonus 110 proroga. Continuano le discussioni dopo il decreto legge cosiddetto anti rincari per contrastare gli effetti economici della crisi ucraina. Diverse le novità dal Governo che dopo le parole del Presidente del Consiglio Mario Draghi aveva preso atto di una chiusura verso i bonus edilizi.

Le parole del Premier Draghi

Il presidente del Consiglio, nel suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo, aveva analizzato le criticità riguardanti il Superbonus 110%, liquidando di fatto la misura messa in campo dal M5s: “Il nostro governo è nato come governo ecologico, ma non siamo d’accordo sul Superbonus 110% non lo siamo, perché il costo di efficientamento è più che triplicato e il prezzo degli investimenti per attuare le ristrutturazioni sono triplicati. Questo ha portato ad una degenerazione del mercato“.

Novità relative al superbonus 110 e alla sua proroga

Il Decreto Legge conterrà principalmente due novità importanti. In primis, la scadenza del 30 giugno al 30 settembre per le villette unifamiliari e poi gli aggiornamenti sulle pratiche di cessione del credito. Partendo dalla prima, ovvero l’introduzione di una proroga per la data che serve a realizzare il 30% dei lavori per aver diritto ai benefici fiscali. Il decreto nel dettaglio parla di interventi effettuati su unità immobiliari di persone fisiche e di detrazione del 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati, appunto, lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo.

Superbonus 110 proroga. Come cambia la cessione del credito

Viste le tante truffe registrate, proprio sulla cessione del credito d’imposta si è deciso di intervenire in maniera netta su questo punto. Verrà introdotto un nuovo codice per garantire la tracciabilità delle cessioni dei crediti d’imposta dei bonus relativi alla casa. Di conseguenza le banche potranno passare i crediti già acquistati a clienti professionali privati potendo cedere anche una singola rata. Ad intervenire su questo punto è stata la stessa Agenzia delle entrate che ha voluto eliminare ogni dubbio sulla tracciabilità di questi movimenti. A ciascuna rata annuale quindi sarà attribuito un codice univoco che ai fini della tracciatura delle operazioni verrà indicato nelle eventuali successive cessioni che potranno quindi avere ad oggetto anche solo una o alcune delle rate annuali di cui è composto il credito.

Aggiornamenti però arrivano non solo per i cittadini ma anche per le banche.

Gli istituti di credito e le società connesse ad un gruppo bancario potranno in ugual misura cedere a favore dei clienti professionali privati, ma che abbiano aperto un conto corrente con la banca stessa. Questa modalità si attesterà sia in caso di sconto in fattura sia di cessione diretta del cittadino interessato.