Altro capitolo amaro nella guerra Russia Ucraina. Nella notte sono arrivare le parole di Leonid Slutsky, capo della commissione Esteri della Duma di Stato, il quale ha sostenuto che tutti i soldati ucraini catturati all’interno dell’acciaieria di Azovstal non dovrebbero essere restituiti a Kiev. Mosca, infatti, vorrebbe utilizzare i militari come possibile merce di scambio in potenziali trattative con l’Ucraina:
“La mia opinione non è cambiata: non dovrebbe esserci uno scambio di combattenti del battaglione Azov, il loro destino dovrebbe essere deciso dal tribunale”
È chiaro che Zelensky considera i militari di Mariupol degli eroi nazionali dopo una lunga resistenza di tre mesi, per cui dovrà studiare una strategia per riportare a casa i suoi uomini, com’è successo già in altre occasioni.
Guerra Russia Ucraina, Zelensky: “Li riporteremo a casa”
Il presidente ucraino, nelle ultime ore ha confermato la sua intenzione di voler liberare i militari dopo l’ordine di consegnarsi al nemico:
“I ragazzi hanno ricevuto l’ordine dai militari di uscire allo scoperto e salvarsi la vita. Li riporteremo tutti a casa. Il ritiro dall’Azovstal sarà completato a breve. Per ora sono al sicuro ma devono essere scambiati. La ripresa delle trattative dipenderà da questo. La vittoria sarà difficile e sanguinosa, ma la conclusione è racchiusa nella diplomazia, ne sono sicuro.”
Quindi, un ringraziamento all’Italia, poiché nella serata di ieri è arrivata la chiamata al presidente ucraino da parte di Mario Draghi. Il Premier ha voluto confermare gli aiuti del Belpaese e Zelensky ha fatto sapere di gradire particolarmente ogni “supporto dell’Italia al cammino dell’Ucraina verso l’Ue perché è incondizionato”.
“Ho avuto una conversazione telefonica con Mario Draghi su sua iniziativa. Abbiamo discusso della cooperazione di difesa e della necessità di accelerare il sesto pacchetto di sanzioni e di sbloccare i porti ucraini.”
Guerra Russia Ucraina, tra combattenti Azovstal ci sono stranieri
Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa ‘Tass’, tra coloro che si sono arresti all’interno dell’acciaieria di Azovstal ci sono anche diversi soldati stranieri. Lo sostiene anche il leader dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin:
“Secondo le informazioni preliminari, sì, c’erano, e sì, ci sono”.
Sempre Pushilin ha detto a Solovyov Live, che nell’acciaieria si sono arrese nel complesso 2.439 persone, attualmente in custodia. Di queste 78 sono donne.
Zelensky e la situazione in Donbass
Nel suo consueto messaggio notturno, il presidente ucraino ha poi rivolto la sua attenzione al Donbass:
“La situazione è estremamente difficile. Come nei giorni precedenti, l’esercito russo sta cercando di avanzare su Slovyansk e Severodonetsk. Le forze armate ucraine stanno respingendo questa offensiva. Ogni giorno che i nostri difensori strappano a questi piani offensivi dell’Ucraina, impedendoli, è un contributo concreto a portare il grande giorno più vicino. Il giorno agognato che tutti attendiamo e per il quale tutti combattiamo. Il Giorno della Vittoria. La Russia non otterrà nulla con i suoi attacchi, né con i missili nell’Oblast di Rivne, né con l’artiglieria nelle regioni di Kharkiv o Sumy, né con ogni arma possibile in Donbass.”
La Giornata della Scienza in Ucraina
Poi, con un video-messaggio postato su Instagram, Zelensky ha ricordato alla comunità internazionale che oggi è il giorno della scienza:
“Oggi nel nostro paese è la Giornata della scienza. Mi congratulo con i nostri scienziati che, nonostante tutte le difficoltà, lavorano comunque per garantire che l’Ucraina conservi e sviluppi il suo potenziale scientifico. Naturalmente, in tempo di guerra, tutte le forze della società e dello Stato possono essere dirette solo alla protezione e questo è un limite significativo per la scienza, e per la cultura.”
Quindi, la chiosa finale per ringraziare tutti i soggetti che stanno cercando di accompagnare l’Ucraina all’interno di un percorso europeo:
“Il nostro percorso verso l’integrazione europea non riguarda solo la politica. Riguarda la qualità della vita. E gli ucraini hanno gli stessi valori della vita degli europei”
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