Il vaiolo delle scimmie è arrivato anche in Italia, con tre casi ricoverati allo Spallanzani di Roma: un virus che si sta diffondendo velocemente e, come aveva riferito l’Oms in una nota, le persone più colpite sono gli omosessuali. Subito è arrivata sia la risposta di Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay, che il chiarimento dell’Ordine dei medici.

Marrazzo: “Vaiolo delle scimmie? Folle additare gli omosessuali”

La rabbia di Fabrizio Marrazzo deriva da una nota dell’Edcd dove affermava che, secondo uno studio dei ricoverati in Gran Bretagna per il vaiolo delle scimmie, il virus si diffonde maggiormente tra persone che si identificano come msm (uomini che fanno sesso con altri uomini),  che hanno rapporti sessuali occasionali o che hanno più partner sessuali. Affermazioni folli che mirano a discriminare gli omosessuali , come spiega il portavoce del Partito Gay in un’intervista al Messaggero:

“Ci sentiamo discriminati ed è folle additare gli omosessuali. Il rischio di contrarre il vaiolo delle scimmie è per tutti, è un errore doppio, come quando in molti dicevano che l’Aids fosse il cancro dei gay. Si punta il dito contro gli omosessuali e contestualmente si liberano dal rispetto di comportamenti responsabili tutti gli altri. Le persone maggiormente a rischio sono coloro che hanno rapporti stretti o sessuali occasionali” 

Il chiarimento dell’Ordine dei medici

È intervenuto anche l’Ordine dei medici per spiegare che la diffusione del vaiolo delle scimmie non è maggiore tra gli omosessuali. Come si legge in una nota, l’ordine spiega:

“L’infezione di vaiolo delle scimmie può derivare da uno stretto contatto con secrezioni respiratorie, lesioni cutanee di una persona infetta od oggetti recentemente contaminati e la trasmissione attraverso le particelle respiratorie delle goccioline di solito richiede un contatto faccia a faccia prolungato, il che mette a maggior rischio il personale sanitario oppure i membri della famiglia dei casi attivi. La serie di contagi più lunga documentata in una comunità: «è stata di sei infezioni successive da persona a persona. La trasmissione può avvenire anche attraverso la placenta dalla madre al feto (vaiolo delle scimmie congenito)” 

 

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