Mentre la guerra in Ucraina si avvicina ai tre mesi di conflitto, si segnala un’esplosione alla centrale aerospaziale russa Zhukovski (TsAGI). Le fiamme hanno iniziato a divampare nella sottostazione di trasformazione, come riferisce l’agenzia di stampa Interfax. Al momento non si registrano vittime, mentre l’incendio è stato domato. Al suo interno si lavora a progetti importanti quali lo Space Shuttle Buran.
La deflagrazione alla centrale Zhukovski non è tuttavia un caso isolato, specialmente dall’inizio del conflitto. Precedentemente, episodi analoghi sono stati a Tver, dove ha sede la centrale di difesa di Mosca, e a un importante sito petrolchimico nell’area di Kineshma. Vicende che riguardano l’intero territorio della Russia, fino agli Urali.
A transformer substation caught fire on the territory of the Central Aerohydrodynamic Institute in #Zhukovsky (#Moscow region), reports #Russian media. pic.twitter.com/hX9G95VHNm
— NEXTA (@nexta_tv) May 21, 2022
L’esplosione alla centrale di Zhukovski arriva nel giorno di apertura del dialogo
L’attacco alla centrale aerospaziale Zhukovski, che i russi attribuiscono al cybercrimine di Kiev, matura in una giornata decisamente significativa sul piano diplomatico. Passi in avanti verso una clamorosa apertura arrivano dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che apre uno spiraglio ai negoziati, momentaneamente sospesi:
“La guerra in Ucraina può essere conclusa solo con mezzi diplomatici. La guerra sarà sanguinosa, si combatterà, ma finirà definitivamente grazie all’intervento della diplomazia. Ci sono cose che non possiamo ottenere se non al tavolo dei negoziati, ma la Russia non vuole“.
Il rimpallo di responsabilità su chi non voglia proseguire il dialogo continua, ma le parole di Zelensky smentiscono le dichiarazioni di altre figure istituzionali. Su tutte la vicepremier Iryna Vereshchuk, la quale ritiene che Putin non abbia interesse a discutere poiché impegnato a completare il piano di distruzione dell’Ucraina.
Un cambio di mentalità che non saranno particolarmente gradite dal sindaco di Odessa, Gennady Trukhanov:
“I russi oggi sono sulla nostra terra e stanno bombardando le nostre città, uccidendo la nostra gente e i nostri soldati. È difficile per me parlare di qualsiasi tipo di relazione o amicizia future, non posso immaginarle. Putin ha distrutto ogni cosa“.