Al terzo tentativo il Boeing Starliner è riuscito a raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Il taxi spaziale aveva tentato l’attracco per la prima volta nel dicembre 2019, volo poi fallito, rimanendo ancorato per oltre otto mesi. Dopo una lunga gestazione, tutto sembrava pronto per riprovarci, eppure l’insorgere di nuovi problemi tecnici aveva sconsigliato il nuovo lancio. Starliner, una volta attraccato, dovrebbe rimanere in orbita per quattro o cinque giorni prima di tornare sulla Terra.

Boeing Starliner attracca all’Iss, ora si punta ai voli con equipaggio

Il Boeing Starliner ha dunque raggiunto senza grandi difficoltà la Stazione Spaziale Internazionale. Decollata dal Kennedy Space Center in Florida, la navicella spaziale trasporta 360 kg di rifornimenti, oltre a un manichino dotato di sensori per migliorare l’esperienza degli astronauti. L’obiettivo della Nasa è di rendere tali lanci una consuetudine delle missioni con equipaggio al seguito, magari entro la fine dell’anno.

L’origine dell’operazione congiunta tra Nasa e Boeing risale al 2014, e prevede un contratto tra le parti di circa 4,2 miliardi per il trasporto degli astronauti verso l’Iss. Tuttavia, il programma ha subito diversi intoppi a causa di divergenze burocratiche e difficoltà tecniche, per cui la missione del taxi spaziale può considerarsi come uno dei primi successi della partnership. Fonti interne rivelano che per il programma Starliner sono stati finora spesi circa 600 milioni di dollari.

Al tempo stesso l’Agenzia Spaziale Internazionale si è accordato con SpaceX, la compagnia di Elon Musk. Anche in questo caso le difficoltà non sono mancate, ma in tempi recenti la joint venture ha funzionato piuttosto bene. Negli ultimi due anni, infatti, le navicelle Crew Dragon hanno realizzato quattro missioni. In questo modo, secondo il nuovo squadra, la Nasa si assicura due opzioni riuscendo a sopperire momentaneamente alle difficoltà di collaborazione con le società spaziali russe.