Mario Draghi snobba tutti e chiede accelerata per la legge sulla concorrenza. Il Presidente del Consiglio ha scritto direttamente alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Nella sua lettera, Draghi chiede di varare il disegno di legge sulla concorrenza entro maggio. Le riforme necessarie per il Piano di recupero sono infatti paralizzate a causa delle liti della maggioranza.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi si è visto costretto inoltrare la richiesta di varare il disegno di legge dopo il blocco da parte di Lega e a Forza Italia. Questi partiti stanno infatti bloccando il provvedimento sulla concorrenza, che Bruxelles attende entro la fine dell’anno.
Mario Draghi “snobba” tutti per la legge della concorrenza
Draghi ha deciso di “saltare” il ministro per i Rapporti con il Parlamento e di bypassare i capigruppo della sua maggioranza. Non solo. Il presidente del consiglio vuole bypassare tutti i passaggi intermedi dei regolamenti delle Camere, e rivolgersi direttamente alla presidente del Senato.
Il messaggio è chiaro. Draghi vuole una “rapida approvazione entro fine maggio”. Si tratta di una situazione alquanto inconsueta in quanto Draghi vuole indicare a una delle Camere cosa deve fare il Parlamento.
Draghi girato la lettera alla commissione Industria e a tutti i capigruppo, che discuteranno della richiesta di accelerazione dell’iter nella conferenza di martedì, alle 15.
La lettera di Draghi
Nella lettera, Draghi ripercorre le date che hanno portato fin qui:
- Dicembre 2021: l’incardinamento in commissione
- 25 febbraio 2022: l’arrivo dell’emendamento governativo che ha integrato il ddl
- Metà marzo 2022: gli emendamenti presentati dai gruppi parlamentari
“Ad oggi – sottolinea il capo del governo – malgrado numerose riunioni si siano svolte con le forze parlamentari, le operazioni di voto non risultano effettivamente iniziate”. Così, conclude il presidente del Consiglio, “Il Governo, nel rispetto delle prerogative parlamentari, deve pertanto rappresentare che, senza una sollecita definizione dei lavori del Senato con l’iscrizione in Aula del provvedimento ed una sua rapida approvazione entro fine maggio sarebbe insostenibilmente messo a rischio il raggiungimento di un obiettivo fondamentale del Pnrr“.