Ghali è uno dei rapper più amati del nostro paese. Grazie al suo linguaggio e le sue melodie è riuscito ad entrare nei cuori degli italiani abbracciando persone di diverse età, un ragazzo con un talento incredibile che è stato in grado di farmi amare universalmente. Ne è passata d’acqua sotto ai ponti da quando il ragazzo nato a Milano da genitori tunisini 29 anni fa si faceva chiamare Fobia o Ghali Foh, ora Ghali è uno dei massimi esponenti della musica rap in Italia ed il suo nuovo disco è aspettato da tutti.

Ghali, gli inizi

Il rapper ha iniziato ad avvicinarci al genere hip hop nel 2010 e dopo qualche tempo fondò il gruppo musicale Troupe D’Elite nel quale militava anche Ernia. Il suo talento fu riconosciuto e scoperto da Gue Pequeno che gli chiese di entrare a far parte della sua etichetta “Tanta Roba” e grazie questo Ghali iniziò ad aprire i concerti di Fedez. La svolta arriva nel 2016 quando pubblica il suo primo singolo “Ninna Nanna” con la quale batte i record di streaming in Italia ed ottiene il dato d’ascolto più alto nel primo giorno di pubblicazione. Nel 2017 sfonda con “Cara Italia” che divenne anche la sigla di un famosissimo spot pubblicitario e nello stesso anno riempie il Mediolanum Forum di Assago ed il Palalottomatica di Roma.

Il nuovo album

Ghali ha annunciato nella giornata di ieri l’uscita di un nuovo album. Il titolo della sua ultima fatica è “Sensazione ultra”, “una giostra d’emozioni” dopo il periodo che abbiamo vissuto, come racconta in un intervista Ghali al quotidiano La Repubblica: “È lo stesso Ghali di prima ma con più esperienza, che continua a fare la sua ricerca e che ha realizzato tanta nuova musica. Che è frutto di cose che ho visto e sentito e vissuto, frutto di viaggi fatti per quanto possibile, di persone e artisti che ho incontrato. Ed è anche figlio di qualche film di Pasolini che prima non avevo visto. Sono rimasto affascinato dal suo rapporto con la realtà, dalla cura maniacale che aveva sul set, dal modo di fare casting, e tutto questo l’ho riportato in studio, ho assorbito la sua attenzione ai particolari. Sono quindi diventato più pignolo, più ‘affilato.”