Il governo israeliano si trova in una situazione sempre più precaria. Da giovedì, infatti, la coalizione alla guida del Paese si trova in minoranza in Parlamento. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è Ghaida Rinawie Zoabi, deputata del partito di sinistra ‘Meretz‘. La deputata si è detta contraria al sostegno del governo presieduto dal primo ministro Naftali Bennett.
Cosa succederà al governo israeliano?
Il risveglio del primo ministro israeliano non deve essere stato affatto piacevole. Da ieri, infatti, il suo appoggio alla Knesset, il Parlamento israeliano, conta solamente 59 parlamentari su 120. Ma quali sono le motivazioni alla base di questa perdita della maggioranza? La deputata arabo-israeliana, ultima a lasciare la coalizione, ha motivato la sua decisione in una lettera inviata proprio a Bennett. Negli ultimi mesi, infatti, il governo si sarebbe spostato sempre più a destra, sostenendo posizioni sempre più repressive nei confronti degli degli arabo-israeliani e contro i palestinesi.
Rinawie Zoabi ha fatto riferimento a due eventi in particolare. Il primo, avvenuto a fine aprile, fa riferimento a quando la polizia israeliana entrò nella moschea di al Aqsa, la più grande ed importante di Gerusalemme, portando a violenti scontri con i fedeli palestinesi in preghiera. Il secondo, invece, è la morte della giornalista palestinese-americana dell’emittente Al-Jazeera Shireen Abu Akleh. Lo scorso 11 maggio rimase uccisa da uno sparo, mentre seguiva un’operazione dell’esercito israeliano nel campo profughi di Jenin, nella Cisgiordania settentrionale.
Il governo di Bennett era considerato molto fragile fin dagli albori, visto il sostegno di una coalizione molto eterogenea. Al suo interno erano presenti partiti di sinistra e della destra nazionalista, da dove proviene lo stesso Bennett. La maggioranza, in realtà, era già stata persa ad inizio aprile, quando Idit Silman, deputata dello stesso partito del primo ministro, decise di passare all’opposizione. Le motivazione erano legate al cibo che si poteva consumare negli ospedali pubblici durante il periodo pasquale. Una decisione che aveva portato la maggioranza ad avere gli stessi membri dell’opposizione.
L’uscita di Rinawie Zoabi ha messo in minoranza il governo israeliano, che rischia di cadere già nei prossimi giorni. Lo stesso Parlamento, infatti, prevede una mozione per sciogliersi e andare a nuove elezioni anche solamente con la maggioranza semplice. La situazione, però, appare molto frastagliata e incerta. L’opposizione, a sua volta, è molto divisa. C’è il partito dei conservatori del Likud dell’ex primo ministro Benjamin Netanyahu, così come quello degli arabo-israeliani della Lista Comune, che hanno posizioni diametralmente opposte e potrebbero decidere di non volere lo scioglimento del Parlamento in questo momento. Da valutare anche la posizione della stessa Zoabi, se voglia continuare a lavora con il governo israeliano solamente su singoli temi oppure no.