Mancanza braccianti agricoltura. E con l’arrivo del grande caldo, giungono i primi problemi. Non è una novità che nel settore dell`agricoltura italiana servano braccia da lavoro. L’allarme della Coldiretti è chiaro: mancano almeno 100.000 lavoratori stagionali per garantire il raccolto estivo nelle campagne.
Il cambiamento climatico e la mancanza di vere e proprie ‘mezze stagioni’ ha accelerato la maturazione nei campi e ciò ha reso più urgente far fronte alla carenza di manodopera. Occorre, secondo la Coldiretti, velocizzare il rilascio dei nulla osta necessari per consentire ai lavoratori extracomunitari, di poter arrivare in Italia per lavorare nelle imprese agricole. Questo deve avvenire nel pù breve tempo possibile.
L’allarme della Coldiretti: Manca personale nei campi
Secondo le stime elaborate, rispetto al 2021, il numero di lavoratori extracomunitari ammessi all’ingresso con il decreto flussi, è stato alzato a 69.000 domande. Di queste, la fetta riservata all’agricoltura è di 42.000 posti, a fronte dei quali sono pervenute circa 100mila domande. Questo settore, da ciò che si può dedurre è in gran parte trainato da manovalanza straniera. Essa infatti, è diventata strutturale nell’agricoltura italiana dove 1 prodotto agricolo su 4 viene raccolto in Italia da mani straniere. Secondo il Dossier di Idos, l’operato extracomunitario rappresenta più del 29% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore.
Numeri del lavoro stagionale ed extracomunitario
Il lavoro svolto dal personale, nella maggior parte dei casi è a tempo determinato. I lavoratori che arrivano dall’estero, ogni anno attraversano il confine per per poi tornare nel proprio Paese, alla fine della raccolta stagionale. Spesso, secondo gli studi, stabiliscono anche delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli. Ma con strumenti concordati con i sindacati, occorre consentire anche ai percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter collaborare temporaneamente alle attività nei campi.
Per questa ragione la Coldiretti chiede un piano per la formazione professionale. Servirebbero quindi delle misure per ridurre la burocrazia e contenere il costo del lavoro. Flessibilità e tempestività le parole chiave per un lavoro legato all’andamento climatico sempre più bizzarro.
Potrebbe interessarti anche: Crisi del “Made in Italy” – Aumenta l’importazione del grano