Cresce l’allerta sul vaiolo delle scimmie, nuova fenomenologia sanitaria che preoccupa a livello globale. Nel Regno Unito si sono registrati alcuni casi, i primi dei quali riscontrati tra il 7 e il 14 maggio. Tre giorni fa l’Agenzia sanitaria del Regno Unito ne ha registrati altri quattro, tre legati a Londra. Ognuno dei nuovi episodi rilevati non sarebbe collegato ai precedenti, mentre nessuno dei soggetti colpiti ha viaggiato nei Paesi dove il vaiolo delle scimmie è endemico. Si sta cercando di capire come sia arrivato a loro. Al momento si sa poco di questo morbo, nonostante la preoccupazione stia crescendo anche nel nostro Paese.
In base a quanto riportato dal Fatto Quotidiano si sarebbe registrato il primo caso di vaiolo delle scimmie in Italia. Parliamo di un giovane ricoverato all’Istituto Spallanzani di Roma, che negli ultimi anni è salito agli onori della cronaca per la gestione del piano vaccinale. Il paziente sul quale è stato riscontrato il vaiolo delle scimmie era recentemente rientrato dalle isole Canarie. Le sue condizioni, al momento, risulterebbero discrete. Alla luce di questa notizia si è scatenato un percorso di tracciamento dei contatti stretti e, dopo questo “screening”, ci sarebbero altri due casi sospettati al vaglio del personale sanitario.
Vaiolo delle scimmie: cos’è e quali sintomi presenta
Il vaiolo delle scimmie, noto ai più come “monkeypox”, è una malattia di tipo virale perlopiù presente in alcuni Paesi dell’Africa occidentale e centrale. La sua apparizione non è recente. Venne rilevato per la prima volta nel 1958, dopo che alcuni studiosi avevano analizzato alcuni esemplari di scimmia. Non solo primati, anche perché molto spesso sono colpiti animali come scoiattoli, che si ritiene siano un importante veicolo della malattia. Non sono esenti ratti, topi e conigli.I sintomi iniziali, si legge sull’ultimo aggiornamento dell’Agenzia sanitaria del Regno Unito, comprendono febbre, mal di testa, dolori muscolari e alla schiena, linfonodi gonfi, brividi e spossatezza