Un mercoledì difficile per George W. Bush con l’Iraq. L’ex presidente degli Usa è stato infatti protagonista di un’incredibile gaffe durante un intervento in Texas, scambiando la parola “Ucraina” con “Iraq”.
Così, quella che avrebbe dovuto essere una feroce critica alla metodologia di Vladimir Putin si trasforma invece in un clamoroso autogol che diventa immediatamente virale.
Speaking in Dallas this afternoon, former President George. W Bush made a significant verbal slip-up while discussing the war in Ukraine.
He tried referencing what he described as the “wholly unjustified and brutal invasion” — but said Iraq, instead of Ukraine. pic.twitter.com/tw0VNJzKmE
— Michael Williams (@michaeldamianw) May 19, 2022
Bush-Iraq, un lapsus che diventa virale
L’ex presidente degli Stati Uniti George W. Bush sta vivendo ore complicate dopo l’infelice uscita durante un evento alla Southern Methodist University di Dallas, in Texas. Nel bel mezzo del suo discorso, infatti, Bush Jr è inciampato in un lapsus pericoloso, confondendo la parola “Ucraina” con “Iraq”. Un errore che travisa interamente lo speech e provoca l’immediata reazione in giro per il web.
“L’assenza di equilibri e contrappesi (nel sistema di governo russo) ha consentito a un uomo di far partire l’invasione del tutto ingiustificata e brutale dell’Iraq… Volevo dire dell’Ucraina“.
Il video che immortala la gaffe è stato pubblicato su Twitter dal giornalista americano Michael Williams. Bush, accortosi subito dell’errore, ha poi fatto una smorfia e ha cercato di giustificarsi ricordando i suoi 75 anni, suscitando qualche risata tra il pubblico. Tra gli altri passaggi salienti del suo discorso anche il paragone tra la figura di Zelensky e quella di Winston Churcill.
Perché l’Iraq è un nervo scoperto per la storia americana
A rendere particolarmente ambigua la topica di Bush è proprio il parallelo tra il conflitto in Ucraina e l’invasione in Iraq, avvenuta nel 2003 durante il suo primo mandato alla Casa Bianca. La guerra in Medio Oriente è infatti un tasto dolente della recente storia americana e internazionale, poiché molti considerano l’attacco ingiustificato. Le premesse dell’attacco erano circostanziali e legate alla presenza di armi terroristiche sul territorio, provocando in totale tra le 100 e le 200mila vittime complessive.