La guerra in Ucraina è giunta all’84esimo giorno: vediamo insieme le notizie principali in questo recap:
The U.S. embassy in Kyiv finally reopens after a three-month closure, @Reuters
Must be a good sign. Ukraine proves to be indeed stronger than the "Kyiv falling within hours or days" scenerio which Russia desired so much and what genuinely scared the West
— UkraineWorld (@ukraine_world) May 18, 2022
Erdogan blocca l’accesso immediato di Svezia e Finlandia alla Nato
“Abbiamo chiesto a Svezia e Finlandia di estradare 30 terroristi, ma si sono rifiutati di farlo. Non potete rimandare indietro i terroristi e poi ci chiedete il nostro sostegno per la vostra adesione alla Nato. Non possiamo accettare se ciò significa avere meno sicurezza“.
Queste le parole con cui il presidente turco Recep Erdogan ha bloccato la decisione iniziale della Nato di esaminare le richieste di Finlandia e Svezia per l’ingresso immediato nell’alleanza militare.
Gli ambasciatori di Finlandia e Svezia, Klaus Korhonen e Axel Wernhoff, hanno formalmente presentato la richiesta di adesione alla Nato al segretario generale, Jens Stoltenberg. La richiesta ha trovato piena approvazione dell’Alleanza Atlantica, nel giorno in cui Mario Draghi ha incontrato l’omologo finlandese, Sanna Marin.
Anche il il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nel corso di una conferenza stampa a New York, ha voluto commentare la vicenda:
“Non ho la percezione che la Turchia voglia porre un veto sull’ingresso della Svezia e della Finlandia, ma certamente sta chiedendo garanzie. L’Italia è vicina a Svezia e Finlandia in questa importante scelta, in questo percorso che hanno intrapreso e siamo accanto a loro fin dal primo momento“.
La Russia espelle diplomatici italiani, francesi e spagnoli
Gli ambasciatori di Italia, Francia e Spagna in Russia sono stati oggi convocati in Parlamento a Mosca per ricevere la comunicazione ufficiale di espulsione delle rispettive rappresentanze diplomatiche. Nel dettaglio si tratta di 24 funzionari italiani, 27 spagnoli e 34 francesi, che dovranno lasciare il paese entro otto giorni. Nel caso dell’Italia, è assai probabile che sia una replica alla mossa della Farnesina di espellere 30 diplomatici russi lo scorso aprile.
“Le azioni apertamente ostili e immotivate ci hanno costretto a prendere delle misure nei confronti di 24 diplomatici italiani, da oggi persone non gradite. Costoro hanno otto giorno di tempo per lasciare la Russia“.
Vadim Shishimanin confessa l’omicidio di un civile ucraino nel processo a Kiev
Il soldato russo Vadim Shishimanin è comparso nuovamente presso il tribunale di Kiev, ma questa volta ha collaborato con le autorità confessando di aver ucciso un 62enne ucraino mentre il suo commando era in fuga. Il procuratore generale dell’Ucraina è pronto a chiedere l’ergastolo ai danni del 21enne, primo processato nell’indagine sui crimini di guerra.
Intanto la Corte Penale internazionale ha inviato in Ucraina una squadra di 42 investigatori ed esperti forensi per indagare sui possibili crimini di guerra e contro l’umanità commessi nel contesto dell’offensiva militare lanciata dalla Russia lo scorso febbraio. A comunicarlo è stato lo stesso procuratore capo della Corte, Karim Khan.
Mosca annuncia per la prima volta una fase di difficoltà
Per la prima volta dall’inizio del conflitto, la Russia annuncia pubblicamente di attraversare un momento di difficoltà economica. Il ministro delle Finanze Anton Siluanov ha affermato che la Russia intende rimborsare in rubli il debito estero, se gli Stati Uniti non prorogheranno la licenza oltre il 25 maggio. Ciò potrebbe aumentare le possibilità di default da parte della Russia, ora stimate al 90%.
“Nonostante le attuali difficoltà, la Russia continuerà la sua operazione militare speciale fino al suo compimento. Tutti i suoi obiettivi saranno raggiunti, compresa la demilitarizzazione e denazificazione dell’Ucraina e la difesa delle repubbliche di Donetsk e Lugansk“. Lo ha detto il vice capo del Consiglio per la sicurezza nazionale di Mosca, Rashid Nuurgaliyev.
La resa dell’Azovstal e il destino incerto dei soldati
Si infittisce il mistero dell’Azovstal, su cui circolano notizie spesso contrastante. Da evacuazione a resa, a seconda delle prospettive, mille soldati sono usciti dall’acciaieria e cinquanta di essi sono stati trasferiti negli ospedali limitrofi. Si cerca di capire quale sarà il destino del reggimento Azov, con i militari di alto grado che non si sarebbero ancora consegnati alle autorità separatiste russe.
“I negoziati non stanno davvero procedendo. Vediamo una completa mancanza di desiderio tra i negoziatori ucraini di continuare questo processo. Non c’è alcun dubbio che i soldati che hanno lasciato le acciaierie Azovstal si siano arresi. Le autorità ucraine hanno affermato che i soldati potrebbero essere scambiati con prigionieri russi, ma nessun dettaglio di alcun accordo tra le due parti è stato reso pubblico“.
Oltre a Dmytro Peskov è intervenuto anche il capo della repubblica separatista di Donetsk, Denis Pushilin:
“Sarà un tribunale a decidere il destino dei combattenti ucraini evacuati dalle acciaierie Azovstal. Un migliaio di soldati ucraini, compresi i loro comandanti, sono ancora trincerati nell’acciaieria“.
Intanto il sindaco di Mariupol Vadym Bochenko lancia l’allarme sul rischio di catastrofe naturale nel Mar d’Azov a causa delle sostanze rilasciate dai bombardamenti.