Reggio Emilia, Mapei Stadium, domenica ore 18. Luogo e data cerchiate in rosso dai tifosi del Milan che in caso di risultato positivo festeggerebbero il 19^ scudetto della loro storia. Ma gli ultimi 90’ di campionato potrebbero essere anche gli ultimi della carriera di Zlatan Ibahimovic.

L’attaccante svedese in questa stagione è stato quasi sempre ai box per infortunio e anche in questo finale di campionato, dopo essersi ristabilito dall’ultimo stop, non è riuscito a dare il suo contributo alla squadra nella volata tricolore. Pochi minuti in campo sempre da subentrato e la sensazione di una carriera arrivata davvero all’ultimo giro di giostra.

Ibrahimovic, segnali d’addio

Se, come ripetuto più volte dalla società rossonera, sarà lo stesso Ibrahimovic a decidere il suo futuro a fine stagione – ha il contratto in scadenza il 30 giugno – l’indiscrezione riportata questa mattina dalla Gazzetta dello Sport rappresenta – se confermata, ovviamente – un indizio decisamente importante in chiave futura.

Ibra, infatti, non risponderà alla convocazione del Ct della Svezia Janne Andersson per le 4 gare di Nations League programmate per la prima metà di giugno proprio a causa delle sue condizioni fisiche tutt’altro che ottimali.

Un segnale che spinge sempre più l’attaccante svedese verso l’addio? Gli indizi portano a questa conclusione. Lo stesso Ibrahimovic nei giorni scorsi ha lasciato più di un dubbio sulla possibilità di continuare a indossare gli scarpini: “Sono vicino alla linea di porta e sono un po’ impaurito. Sto provando a posporre la linea della porta, giocando e segnando gol. Ovviamente per continuare a giocare devo stare bene fisicamente, devo essere in grado di farlo, devo potermi divertire giocando. Non ha senso giocare se soffri troppo, è meglio essere realisti e dire a te stesso: ‘È abbastanza’. E cominci un nuovo capitolo. o soffro quando non sono in campo, vorrei fare sempre di più”, le sue parole in un’intervista rilasciata a Espn.