I semi di chia sono dei frutti prodotti da una pianta appartenente alla famiglia Lamiaceae.

In realtà, quando parliamo di chia, intendiamo varie piante ben distinte, ma appartenenti allo stesso Genere.

La chia è una pianta originaria dell’America Centrale. Per essere più precisi, è originaria del Guatemala e della porzione centro-meridionale della penisola messicana.

La chia appartiene alla stessa famiglia della profumata menta, della melissa, della cedronella, della santoreggia, della lavanda. Ma anche del rosmarino, del timo e della maggiorana. Tutti organismi con i quali si accomuna per la spiccata capacità aromatica.

Il sostantivo “chia” viene dal termine Nahuatl “chian”, che significa “oleoso”.

L’attuale stato Messicano del Chiapas ha ricevuto proprio questo nome dalla dicitura Nahuatl “acqua di chia” o “fiume di chia”.

Semi di chia: le proprietà nutrizionali

Dai semi di chia è possibile estrarre fino al 25-30% di olio. Di questo, il 55% è composto da acidi grassi del gruppo omega 3 il 18% da omega 6. Il 6% da omega 9 e il 10% da vari acidi grassi saturi.

Oltre che per la loro eccellente porzione lipidica, sono utilizzati anche per l’estrazione di fibra solubile.

Chia e benefici per la salute

Nonostante diversi studi preliminari sull’impatto metabolico umano dei semi di chia abbiano evidenziato potenziali benefici sulla salute, l’insieme dei lavori effettuati in merito sembra però ad oggi piuttosto incompleto o inconcludente.

Tra queste ricerche, degno di citazione è uno “studio pilota” che ha osservato le reazioni dell’organismo ad un’assunzione di 25g giornalieri di semi di chia macinati rispetto a quelli interi.

Si sono infatti riscontrati maggiori incrementi della concentrazione sanguigna di acido α-linolenico e acido eicosapentaenoico (grassi buoni, ovvero omega 3 considerati cardio-protettivi).

Tuttavia però, non si sono manifestati effetti significativi sui marcatori dell’infiammazione sistemica e sugli altri fattori di rischio delle malattie metaboliche con potenziale compromissione cardio-vascolare.

È doveroso sottolineare che, proprio in virtù dell’elevata concentrazione di acidi grassi omega 3, possono causare delle interazioni farmacologiche.

Si è evidenziato principalmente l’aumento del potenziale di perdita di sangue nei soggetti che assumono molecole anti-coagulanti e fluidificanti. In concomitanza di queste circostanze, gli esperti suggeriscono di moderare sensibilmente il consumo alimentare di semi di chia.

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