Università online e Mur. In un articolo uscito pochi giorni fa, il Presidente del Cda di Unicusano, Stefano Bandecchi, già consigliere di Silvio Berlusconi nell’operazione Universitas Libertatis, sottolineava cose gravissime a carico del MUR.

Università Online vs MUR, concorrenza sleale?

Bandecchi, nelle sue dichiarazioni in esclusiva alla redazione di Tag24, ha sostenuto che il MUR permetterebbe una concorrenza sleale tra università, dato che gli atenei in presenza avrebbero l’autorizzazione ad erogare corsi telematici senza che ne esista una legge di riferimento; mentre alle università telematiche sarebbe negata, per legge, la possibilità di erogare corsi in presenza o meglio sarebbe negata per decreto ministeriale, tanto è vero che prima l’ANVUR e poi il MUR avrebbero accettato di dividere i corsi di studio in corsi A, in corsi B, in corsi C e in corsi D.

Università Telematiche e Corsi di Studio

Il MUR permetterebbe alle telematiche di fare solo corsi del gruppo C e D e attraverso l’assistenza delle università in presenza anche i corsi del gruppo B, sottostimando quindi il valore degli atenei a distanza che non potrebbero svolgere corsi che necessitano di laboratori.
Bandecchi ha anche affermato che l’Università Niccolò Cusano è un Ateneo con laboratori di altissimo livello e con valutazioni scientifiche, effettuate proprio dall’Anvur, che inserivano la stessa (università telematica) tra le migliori università italiane.

Chi mente nel panorama universitario? O Bandecchi o qualcuno al MUR sta boicottando le telematiche a vantaggio delle università in presenza e, di conseguenza, non sta rispettando la reciprocità del sistema universitario che utilizza sempre gli stessi professori e le stesse regole per tutte le Istituzioni esistenti e autorizzate a rilasciare titoli legalmente riconosciuti nel nostro Paese.
Il danno maggiore, purtroppo come avviene nella maggior parte dei casi, è a carico dei cittadini italiani che non potranno più essere liberi di scegliere le università migliori, ma dovranno obbligatoriamente scegliere università in presenza per poter frequentare corsi di studio. Ancora più drastica la situazione degli studenti già laureati presso le telematiche che vedranno automaticamente posizionare i loro titoli di laurea nella classifica di “serie b” anche se oggi moltissimi di loro sono ottimi ingegneri, psicologi, eccellenti commercialisti, illustri avvocati, tutti professionisti iscritti all’albo, autorevoli magistrati della repubblica italiana.

Invitiamo, da queste pagine, il MUR a prendere una posizione chiara e a riaprire quel tavolo già avviato lo scorso 11 marzo, con quella sola riunione di un’ora, per autotutelarsi dalle tante accuse.