L’Istat torna a calcolare l’inflazione in Italia nel mese di aprile, pari al 6% (in calo rispetto al 6,7% di marzo). Il carrello della spesa, che include i beni alimentari e per la persona, registra +5,7% su base annua. Trend inverso per i prodotti ad alta frequenza d’acquisto, sì in rialzo del 5,8% ma che registrano -0,7% su base mensile.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,1% su base mensile e un aumento del 6,0% su base annua (era +6,5% di marzo) a fronte di una stima preliminare che era del +6,2%.
Il rallentamento dell’inflazione su base tendenziale, dunque riferita all’andamento dell’anno precedente) si deve prevalentemente ai prezzi degli Energetici (+39,5%, in calo dell’11%). Tale dinamica si deve all’inclusione del bonus energia nel calcolo degli indici dei prezzi al consumo.
Accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, da +5,0% a +5,7% su base annua #istat https://t.co/N072oJPEfq pic.twitter.com/NTanw2lGr5
— Istat (@istat_it) May 17, 2022
Inflazione ad aprile, Istat conferma calo differenziale beni-servizi
Nel calcolo dell’inflazione nel mese di aprile, l’Istat segmenta ulteriormente gli indici sulla base del settore produttivo. I servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, scendono dello 0,9% su base mensile (+2,4%), mentre si conferma la stangata sui trasporti (+4,1%). Anche i beni lavorati e durevoli alzano l’asticella, anche se lievemente (rispettivamente +1,1% e +0,6%).
Al contempo si riduce il differenziale tra i prezzi dei beni (-1,1%) e quelli dei servizi (+0,3%), che ora si attesta al 6,6%.
Spostandoci sul focus energetico, che si riferisce a marzo, l’Istat rileva un aumento dei prezzi all’importazione del 2,5% (+19% su base annua). Nel mese di marzo 2022 i prezzi all’importazione crescono del 2,5% su base mensile e del 19,0% su base annua. Impressionante l’aumento su base annuale della sola componente energetica, +72,5% rispetto a marzo 2021. Cresce in maniera smisurata anche la domanda di energia, +157,7% sullo stesso periodo dell’anno precedente.
Codacons: “Stangata di 2.400 euro sulle famiglie italiane”
A commentare i dati sull’inflazione di aprile interviene il Codacons, tramite il presidente Carlo Rienzi:
“I prezzi al dettaglio registrano la cresciuta più sostenuta dal 1990. Ciò si traduce in una stangata pari a 2.394 euro annui per un nucleo con due figli, e 1.843 euro per la famiglia ‘tipo’. Il rallentamento registrato ad aprile è solo una illusione ottica, poiché “drogato” dal bonus energia. Un’inflazione così elevata e prolungata è certamente insostenibile per le famiglie italiane e avrà inevitabili ripercussioni sul potere d’acquisto e sui consumi dei cittadini“.