L’amministrazione di Joe Biden revoca le misure restrittive di Donald Trump contro Cuba. In tal modo sarà più facile per le famiglie americane visitare i parenti residenti nell’isola e viceversa, oltre alla partecipazione a incontri e ricerche sul territorio di L’Avana. Sì dunque ai voli commerciali tra i due Paesi, anche al di fuori della capitale.
Anuncio del gobierno EEUU es un paso limitado en dirección correcta. La decisión no modifica el bloqueo, la inclusión fraudulenta en lista de países patrocinadores del terrorismo, ni mayoría de medidas coercitivas de máxima presión de Trump que aún afectan al pueblo cubano.
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— Bruno Rodríguez P (@BrunoRguezP) May 16, 2022
Dipartimento Usa: “Facilitare le connessioni con Cuba”
Il dipartimento di stato degli Usa, tramite il portavoce Ned Price ha annunciato in tarda serata l’abrogazione delle norme anti-Cuba introdotte dal predecessore Donald Trump. Un ritorno al passato che riavvicina i due Paesi dopo la separazione creatasi durante l’era conservatrice. All’interno del pacchetto approvato dal presidente Joe Biden figurano il programma per la riunificazione familiare e il rafforzamento dei servizi consolari, visti compresi.
Inoltre, viene abolito il tetto di 1.000 dollari per trimestre alle rimesse famigliari cubane. Al contempo ritornano le donazioni agli imprenditori cubani, nell’ottica di un rafforzamento reciproco per espandere le attività.
L’Avana replica: “Serve un cambio di obiettivi e strumenti”
La reazione di Cuba alle novità burocratiche approvate da Biden giunge dal ministro degli Esteri Bruno Rodriguez:
“È un passo limitato nella giusta direzione. Non ci sono infatti modifiche all’embargo, l’inclusione di Cuba nella lista dei Paesi che patrocinano il terrorismo, né l’abolizione delle misure coercitive di massima pressione introdotte da Trump. che ancora colpiscono il popolo cubano“.
C’è dunque la volontà di venirsi incontro a piccoli passi. Già lo scorso aprile si era tenuto un bilaterale sul tema dell’immigrazione: era dalla gestione Obama che non si riscontrava un dialogo di questo tipo.
“La decisione presa muove dalle richieste della società statunitense e dei cubani che vivono in quel Paese a cui ha contribuito la Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi e di quasi tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite“.