Arriva la tregua per l’acciaieria Azovstal di Mariupol. Il ministero della Difesa russo ha concordato il cessate il fuoco per consentire di evacuare i tanti feriti all’interno della struttura. Mosca ha così consentito un corridoio umanitario “fino alle strutture sanitarie di Novoazovsk”, zona situata ad est della città di Mariupol. La zona in questione è attualmente nelle mani dei russi e filorussi.

Finalmente la tregua per il battaglione Azov

Militari ma anche civili hanno passato settimane d’inferno nella struttura che si è tramutata in un enorme bunker. Finalmente i russi hanno concordato il cessate il fuoco. Questo consentirà finalmente di fornire le cure necessarie ai tanti feriti. Episodio che ha scioccato la comunità internazionale che chiedeva a gran voce a Mosca di consentire le cure per i feriti dell’Azovstal.

Azovstal è più di un obiettivo militare per i russi

Conquistare l’acciaieria vorrebbe dire conquistare Mariupol e quindi conquistare una città strategica per i russi. Mariupol, infatti, è in una posizione fondamentale per consentire ai russi di mantenere un controllo più agevole su quella striscia di terra che collega la Crimea e la regione del Donbass. Ma allo stesso tempo conquistare la città significherebbe anche arrivare alla prima vittoria strategica per Vladimir Putin nella sua “operazione militare speciale”. 

Battaglione Azov simbolo del nemico

Conquistare l’acciaieria Azovstal significherebbe sconfiggere il battaglione Azov. Quest’ultimo è da sempre un nemico della Russia, in quanto di forte matrice ultranazionalista e antirussa. Per i combattenti del Donbass ma anche per i ceceni conquistare Mariupol avrebbe dunque un forte valore simbolico. Significherebbe battere l’acerrimo nemico storico.  

L’Azovstal Conquistare l’opinione pubblica

L’acciaieria è anche il simbolo del futuro della regione. Putin vuole conquistarla anche per ricostruirla e dare slancio all’economia locale nel post-guerra. Inoltre Putin con la conquista dell’Azovstal avrebbe un elemento fondamentale per conquistare il consenso interno confermando l’intervento dei nemici di altri Paesi a fianco dell’Ucraina. Presenza che trova conferme anche da fonti come il Daily Express. Quest’ultimo aveva riportato che 3 ex militari britannici sarebbero impegnati a combattere a fianco degli Ucraini.