Da giorni non si fa altro che parlare di cripto valute. In particolare, ad aver attirato l’attenzione, sono state Luna e Terra, le coin che, secondo i fondatori, avrebbero dovuto sostituire il dollaro. Una missione ardua, ma che, prima del crollo delle cripto valute, sembra possibile.
Le mosse dei creatori di Luna
La situazione, fino a venerdì scorso, sembrava irreversibile, con tanto di messaggio su Twitter firmato Binance che recitava: “Binance rimuoverà e cesserà il trading, chiuderà le posizioni degli utenti, effettuerà un regolamento automatico e cancellerà tutti gli ordini in sospeso sulle seguenti coppie di trading con margine alle 00:40 (UTC) del 13-05-2022.” Ad oggi, infatti, tutte le contrattazioni per il coin sono sospese, mettendo la stessa cripto valuta in una situazione ancor più precaria.
Tutto ciò ha, inevitabilmente, portato i fondatori a fare delle scelte drastiche, costringendo la Luna Foundation Guard ad attingere alle riserve di Bitcoin per cercare di mantenere il peg della stablecon. Ma in una dichiarazione ufficiale, rilasciata sull’account ufficiale Twitter LFG_org, la fondazione ha precisato che le riserve di Bitcoin si sono quasi esaurite, passando da 80mila a circa 300. La settimana appena conclusa è stata decisamente difficile, con una perdita di valore di circa 40 miliardi di dollari. Terra, infatti, è scesa sotto i 20 centesimi di dollaro, mentre per comprare una Luna si è passati da 80 Dollari a meno di 0,002.
Nello specifico, l’8 maggio ha trasferito oltre 50mila Bitcoin per “negoziare con una controparte” dal momento che il prezzo di UST stava iniziando a calare. A questa transazione ne è seguita un’altra da 30milla lo scorso 12 maggio “in un ultimo disperato tentativo di difendere il peg”.