Non si placano gli attacchi tra Giovanni Malagò e Angelo Binaghi dopo l’ultima edizione degli Internazionali di Roma vinti da Djokovic. Proprio il serbo era stato uno dei temi su cui si erano basate le critiche del presidente della FIT che nella conferenza stampa del torneo aveva dichiarato.
“Malagò prima ha cercato di non far giocare Djokovic, poi non voleva che ci fossero i russi, ma noi abbiamo analizzato bene le sue parole e non è vero che il Cio aveva dato dichiarazioni differenti rispetto a quelle osservate da ITF, ATP e WTA. In definitiva Malagò ha chiesto di intervenire nell’autonomia dello sport, proprio lui che si è sempre lamentato in passato di questo. Ha cercato di indirizzare il Governo verso una decisione che avrebbe danneggiato gli Internazionali”
A tali dichiarazioni, Malagò ha voluto subito chiarire in mattinata la propria posizione:
“Un attacco inelegante, sbagliato, non vero, sgrammaticato. Ci siamo stupiti di aver avuto questa attenzione. Sarebbe stato più giusto dedicare lo spazio a quanto è riuscito a fare il torneo in questi giorni. Io rispondo al Cio e il Cio è molto severo. Le cose da me affermate sono assolutamente in linea con il Cio. Ho sempre parlato di invito, mai di obbligo anche perché ho perfettamente presente l’autonomia privatistica delle associazioni dei giocatori. Probabilmente Binaghi non conosce la materia. Citare il fatto che dei calciatori, che hanno un contratto in essere, proseguano a giocare non c’entra nulla”
Scontro tra Giovanni Malagò e Angelo Biraghi: la replica del Governo
A sostegno di Malagò è arrivata la risposta del Governo che si era sentito “chiamare in causa” proprio da Biraghi. Da Palazzo Chigi hanno fatto dunque sapere che:
“Con riferimento alle dichiarazioni del presidente della Federtennis Angelo Binaghi riportate dalla stampa, si precisa non rispondere al vero che il Presidente del Coni Giovanni Malagò abbia ‘chiesto al Governo di intervenire sull’autonomia dello sport’ e si conferma che i rapporti tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Coni sono contraddistinti da collaborazione istituzionale e da rispetto per le reciproche competenze e funzioni”
Insomma, una brutta polemica che toglie quanto di bello accaduto all’ATP di Roma.
Binaghi è ” sostanza”, Malagò fa l’equilibrista ma è caduto in una sottigliezza