McDonald’s esce ufficialmente dalla Russia. Dopo 32 lunghi anni il noto marchio di fast food statunitense ha preso la decisione di uscire dal mercato russo. Già a marzo la catena aveva chiuso tutti i suoi ristoranti, circa 800 punti vendita. La decisione era arrivata poco dopo la decisione di Vladimir Putin di invadere l’Ucraina. Ora il marchio statunitense annuncia la vendita delle sue attività in Russia ad un acquirente locale.

La storia di McDonald’s in Russia

La vendita delle attività farà registrare una perdita tra l’1,2 e l’1,4 miliardi di dollari. L’azienda statunitense aveva aperto in Russia poco prima della caduta di quella che era l’ex Unione Sovietica. McDonald’s aprì così il primo ristorante a Mosca nel 1990. Al momento il gruppo occupa in Russia 62mila persone distribuite in 850 punti vendita a cui pagherà lo stipendio finché la vendita non verrà completata.

La risposta russa al McDonald’s

In seguito alla chiusura dei punti McDonald’s, Mosca aveva risposto con una catena di fast food che offriva un menù quasi del tutto simile. Il marchio russo prende il nome di Zio Vanja. Questo marchio registrato il 12 marzo, è davvero molto simile a quello della catena statunitense e proporrà gli stessi menù, con l’unica differenza che utilizzerà solo ingredienti russi.

La decisione 

McDonald’s ha dichiarato che continuare le attività commerciali in Russia “non è coerente con i valori del gruppo”. Sin da subito la catena di fast food nata a San Bernardino era stata una delle prime multinazionali a prendere posizione denunciando l’invasione russa. Da lì la decisione di chiudere gli 850 punti vendita russi ora, con il conflitto che procede, la catena americana ha preso una decisione ancora più forte

Ecco la nota ufficiale dell’azienda Statunitense: “La crisi umanitaria causata dalla guerra in Ucraina e l’ambiente imprevedibile che ne è derivato hanno portato McDonald’s a concludere che non è più possibile continuare a gestire l’attività in Russia”.