Come ogni anno ci ritroviamo a fronteggiare la piaga dei rifiuti in spiaggia, una negligenza umana che dobbiamo fronteggiare più che mai. Legambiente, davanti a tutto ciò, traccia nuovi elementi. Si parla di una media di 834 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia (8 rifiuti ad ogni passo) che supera ampiamente il valore soglia stabilito a livello europeo per considerare una spiaggia in buono stato ambientale. Per esserlo ci deve essere meno di 20 rifiuti abbandonati ogni 100 metri lineari di costa. Sono i dati che emergono dall’indagine Beach Litter 2022. Parliamo di una campagna di citizen science di Legambiente basata su un protocollo ufficiale di campionamento e catalogazione dei rifiuti. Questo si applica su tutte le spiagge investigate dagli 834 volontari dei Circoli locali di Legambiente che hanno partecipato all’iniziativa.

I dati sono stati raccolti su 53 spiagge di 14 regioni (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Lombardia, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, Veneto). Sono stati censiti un totale di 44.882 rifiuti in un’area totale di 271.500 mq. La plastica si attesta come il materiale più comune ritrovato. Parliamo dell’84% degli oggetti rinvenuti (37.604 sui 44.882 totali), seguita da 2.004 oggetti di metallo (4,5%), 1.920 di carta/cartone (4,3%) e 1.566 di vetro/ceramiche (3,5%). Inoltre, il 46% di tutti i rifiuti monitorati nell’indagine, riguarda i prodotti usa e getta, alcuni dei quali al centro della direttiva europea che vieta e limita gli oggetti in plastica monouso.

La plastica è il più presente tra i rifiuti in spiaggia

Le spiagge italiani sono sempre più assediate da rifiuti e negligenza. Legambiente, oltre a tracciare questi elementi, analizza come tra i principali rifiuti presenti in spiaggia ci sono anche microplastiche, frammenti di vetro e carta, materiali difficilmente smaltibili se abbandonati a sé stessi. Una piaga sociale che ci portiamo appresso da tempo e per la quale, dopo tanto tempo, rischiamo di cadere un’altra volta.