Durante l’81esimo giorno di guerra in Ucraina, l’attenzione mediatica è concentrata verso ciò che accade sul piano diplomatico piuttosto che sul campo. La richiesta ufficiale della Finlandia di entrare nella Nato segna un punto di distacco importante sul piano geopolitico. Una strada che anche la Svezia è destinata a percorrere, in tal senso la giornata di martedì potrebbe essere cruciale.
Anche la Turchia sembra ammorbidire la propria posizione dopo l’iniziale “no” a Helsinki e Stoccolma. Vediamo insieme un piccolo recap delle notizie più importanti del giorno.
“Meille tärkeintä on Suomen ja suomalaisten turvallisuus.”
TP-UTVA linjasi, että Suomi hakee Naton jäsenyyttä, kun eduskuntaa on kuultu. Pääministeri @MarinSanna kertoi päätöksestä lehdistötilaisuudessa. pic.twitter.com/uQbwqlJwnY
— Valtioneuvosto | Statsrådet (@valtioneuvosto) May 15, 2022
La Finlandia richiede ufficialmente l’adesione alla Nato
Come detto in apertura, la notizia principale della giornata riguarda l’annuncio ufficiale della Finlandia, che ha fatto richiesta di adesione alla Nato. Una decisione storica per un Paese da sempre neutrale, a fare la differenza una maggioranza governativa totalmente schierata a sostegno della premier Marin e del presidente Niinsto. A pesare verso tale scelta la minaccia russa sempre più pressante, a volte anche velata nonostante le rassicurazioni dal Cremlino.
La Svezia, salvo clamorosi colpi di scena seguirà la stessa strada. Lo ha annunciato la premier Magdalena Andersson, dopo che il partito socialdemocratico, che costituisce la maggioranza, ha votato a favore dell’ingresso nella Nato.
Intanto si è concluso il G7 di Berlino tra i ministri degli Esteri, e sono arrivate le parole anche dei vertici Nato, a cominciare da Jens Stoltenberg. L’Alleanza Atlantica ha ribadito il totale sostegno bellico all’Ucraina, sottolineando poi come la Turchia non rappresenti un elemento di disturbo. Certamente un momento storico per la cooperazione tra i Paesi occidentali.
La Russia sempre più isolata
La posizione sempre più isolata della Russia rispetto all’Occidente prende corpo e forma nelle parole del ministro degli Esteri Sergey Lavrov. Il diplomatico di Mosca ha addirittura parlato di “russofobia” durante il meeting annuale con gli esperti del Consiglio esteri.
In generale il Cremlino ha irrigidito le posizioni nei confronti dei Paesi limitrofi, a cominciare dalla Finlandia e dalla Polonia. Va in questa direzione anche il cambio di denominazione della Nato, pronta a passare da “partner” a “minaccia diretta”
Guerra in Ucraina, liberata l’area di Kharkiv
Tornando sul campo, sono ormai conclamate le difficoltà di salvataggio del reggimento Azov. Le mogli dei soldati intrappolati nell’acciaieria di Mariupol invocano un intervento immediato di qualsiasi tipo. Si avvicina per loro la resa dei conti, dopo che Mosca ha dichiarato che non accetterà alcun tipo di negoziato per Azovstal. Tra di loro ci sarebbero anche alcuni cittadini britannici, come testimoniato dal Daily Express. Intanto Kiev denuncia l’utilizzo di bombe al fosforo, vietate dalla Convenzione di Ginevra.
Nulla di fatto per quanto riguarda le operazione nella repubblica di Lugansk, mentre a Kharkiv si festeggia la liberazione dall’occupazione nemica.