Martedì 17 maggio sarà la “Giornata contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia”, da poco istituita. Tiene banco però una circolare a sfondo lgbtq inviata nelle ultime ore dal ministero dell’Istruzione agli istituti scolastici di tutta Italia. Il contenuto del documento parla della necessità di creare occasioni di approfondimento con i propri studenti sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

Circolare Lgbtq, la protesta di Fdi

Come si è sparsa la notizia della circolare che sostiene il dibattito e la discussione sui temi Lgbtq, puntuale la reazione di parte del mondo politico italiano. Sugli scudi in tal senso Fratelli d’Italia, tramite le deputate Paola Frassinetti ed Ella Bucalo:

“La circolare è sconcertante, rappresenta un inaccettabile tentativo di far rientrare dalla finestra quello che il Parlamento italiano ha fatto uscire dalla porta: il ddl Zan”.

Entrambe hanno voce in capitolo, essendo responsabili del dipartimento Istruzione e della Scuola di FdI. Tesi inoltre sostenuta anche dall’esponente del Senato Isabella Rauti, responsabile dipartimento Pari Opportunità, Famiglia. Assai probabile che la questione possa finire con un’interrogazione parlamentare del ministro Patrizio Bianchi.

Per i pentastellati l’occasione di riflettere sulle aggressioni omofobe a scuola

Oltre al partito di Giorgia Meloni, si schiera contro la circolare il sottosegretario  all’istruzione della Lega Rossano Sasso:

L’iniziativa rappresenta il tentativo di fare propaganda di genere attraverso attivisti Lgbt ideologizzati, cari a Pd e M5s“.

Sentitisi chiamati in causa, i parlamentari di centrosinistra hanno risposto alla controparte, specialmente i pentastellati. Ecco le parole di Barbara Floridia:

È triste assistere alle strumentazioni della Lega e dei giornali di destra, che in queste ore gridano allo scandalo. Nel nostro Paese si verificano ogni giorno aggressioni e violenze a sfondo omofobo, molte delle quali avvengono purtroppo in ambiente scolastico. Soprattutto per questo la scuola ha il dovere di contribuire a creare un dibattito lucido e consapevole tra gli studenti“.